Laura Niola, artista di caratura internazionale, nativa di Giugliano, esporrà a le “Meccaniche della meraviglia ventennale”, l’evento di arte contemporanea che andrà in scena dal 21 maggio 2023 fino a fine anno a Brescia, uno dei Comuni lombardi nominati Capitale italiana della Cultura 2023.

L’artista giuglianese Laura Niola esporrà le sue opere a “Meccaniche della Meraviglia ventennale” a Brescia

Obiettivo della mostra è quello di generare stupore e meraviglia nello spettatore, invitandolo a riflettere sul senso dell’arte e della visibilità delle cose attraverso le opere di autori e autrici di rilievo dell’arte contemporanea italiana.

Con “Rinascita”, un’installazione di code di pesce, di code di grandi tonni e pesci spada piantate nella terra, Niola inaugurerà la sua mostra personale – curata da Franco Riccardo – che si terrà il 21 maggio, alle ore 10 e 30, nell’incantevole Parco della Rocca di Manerba.

“L’ecosistema e i suoi cicli vitali è, insomma, rappresentato tutto ma attraversato da una specie di corto-circuito, un nodo o un’accelerazione inattesa, che destabilizza la regolarità dei processi – si legge nella descrizione dell’opera artistica realizzata da Laura Niola -. Ecco che, così, i pesci si comportano come vegetali e tentano una perturbante sintesi clorofilliana; oppure essi sono già lapidi, lapidi biologiche conficcate nella terra a memoria di un passato, un tempo di vita trascorso in un altro elemento e spazzato via dall’inenarrabile, eterna violenza della catena alimentare intensificata dall’industria alimentare massificata”.

Ad accompagnare “Rinascita”, c’è un’altra opera dell’artista giuglianese: “Aspettando le Janare”, realizzata nel 2017. Si tratta di tre rocce in cui sono state conficcati attrezzi da lavoro al cui vertice sono impalati tre volti in bronzo.

La scultura rimanda ai “secoli bui” dell’Inquisizione e all’inquietante fenomeno della caccia alle streghe. La figura della “janara” (cioè della strega, le cui radici affondano nell’area beneventana, ndr) rappresenta la personificazione della superstizione meridionale, capace di realizzare fatture e sortilegi. Attraverso quest’opera, lo spettatore compierà “un viaggio dentro la storia e la tradizione di un popolo e di un luogo, che ha avuto un forte legame con il magico ed il sovrannaturale”.

“Laura Niola porta in scena una produzione che analizza le origini dell’uomo nella sua totalità che spinge il fruitore ad un’analisi profonda di sé – così viene descritta “Aspettando le Janare” -. Diviene traghettatrice del visitatore in un viaggio nel profondo della propria ritualità e dei culti del proprio essere, fautrice dei nostri riti della terra in arte”.

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