In Francia, dove conduceva la sua seconda vita, era conosciuto come Nunzio Palumbo. Un’identità nuova che il giuglianese Antonio Cuozzo Nasti aveva assunto per evitare che le forze dell’ordine, sia francesi che italiane, potessero associare il suo vero nome al passato criminale. Alla sua storia di affiliato al clan Mallardo.

La nuova vita di Cuozzo Nasti: da esponente del Clan Mallardo a chef della Costa Azzurra

Nel 2014 si era trasferito nella zona meridionale del Paese, in Costa Azzurra. Qui aveva smesso di impugnare le armi per esercitarsi con mestoli e padelle. A Saint-Raphaël, a pochi chilometri da Cannes, aveva iniziato a lavorare come chef presso il ristorante italiano “Alberto” che si trova all’interno del lussuoso  Hotel Le Touring. Negli anni si era perfino guadagnato una discreta fama grazie al suo talento in cucina: le sue pietanze erano molto apprezzate dai francesi e dai turisti che alloggiavano in albergo. Soprattutto il suo “cavallo di battaglia”: il polpo alla Luciana, un piatto tipico della tradizione partenopea.

Per 8 anni Antonio Cuozzo Nasti, 56 anni, ha vissuto come Nunzio Palumbo, lo chef più importante della città. Almeno fino ad oggi, quando i Carabinieri della Compagnia di Giugliano, insieme al Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia e alla Polizia Nazionale francese, lo hanno rintracciato e arrestato. L’operazione è partita all’alba, Cuozzo Nasti è stato raggiunto nella sua abitazione dove vive da solo e, alla vista dei militari e degli agenti, non ha opposto resistenza. Adesso è in attesa di estradizione in Italia.

Il passato criminale

Ma chi era il 56enne prima che fuggisse dall’area Nord di Napoli e che diventasse poi Nunzio Palumbo? Proviamo un attimo a riavvolgere il nastro. Antonio Cuozzo Nasti vanta un curriculum criminale di tutto rispetto: fu arrestato, nel 2010, per violazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Giugliano. Con quel provvedimento, infatti, gli investigatori capirono che l’allora 44enne era vicino al clan Mallardo. Stesso reato un anno prima, nel 2009, quando fu catturato in via Bakù a Scampia. E ancora di nuovo l’anno precedente, nel 2008, quando fu sorpreso a bordo di un’auto prima di telaio. Ma non è tutto.

Nel 2012 è stato infatti uno dei cinque rapinatori che presero d’assalto la filiale del Monte Paschi di Siena, a Cercola. Un colpo da 27.600 euro mandato in fumo dall’intervento tempestivo dei Carabinieri che riuscirono a fermare la banda. Dopo la cattura fu messo ai domiciliari in una comunità, dalla quale evase nel 2014. Da quel momento in poi del 56enne non si seppe più nulla. Anche se, grazie alle indagini, i Carabinieri sono sempre stati sulle sue tracce, ricostruendo ogni suo movimento, fino a risalire alla sua nuova identità in Francia. Ora lo chef Palumbo, alias Antonio Cuozzo Nasti, dovrà scontare una pena di 16 anni di reclusione per i reati di rapina, ricettazione e porto illegale di armi. 

 

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