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Un’altra storia di bullismo. Sempre a Gragnano, dove a settembre ha perso la vita Alessandro. E sempre per colpa dello stesso gruppo di ragazzini. A denunciarlo è una mamma di un altro adolescente che decide di rompere il muro del silenzio.

Gragnano, altro ragazzino vittima dei bulli: “Sono gli stessi di Alessandro”

Una vicenda dai contorni simili a quelli che hanno tormentato il 13enne lanciatosi dal balcone della sua camerata il 1° settembre scorso, a pochi giorni dall’inizio della scuola. Insulti, sfottò, pressioni psicologiche, e ancora una volta l’uso degli smartphone. «Anche mio figlio è vittima di bulli, gli stessi che hanno tormentato Alessandro – ha dichiarato la donna a Il Mattino -. Lo hanno anche filmato durante un’aggressione fuori dalla scuola e quel video gira nelle chat».

La donna decide di infrangere la cortina di omertà che per troppo tempo ha protetto quella gang. Per lei «le vittime sono tante». In molti già sapevano dei comportamenti delinquenziali di quella banda – quattro minorenni e due maggiorenni – ma nessuno è intervenuto. La mamma si è accorta che qualcosa non andasse da molti segnali arrivati in famiglia: ritrosia a parlare, poca voglia di uscire, umore basso. L’adolescente ha concluso a giugno scorso le scuole medie ma i segni di quel malessere se li porta ancora addosso. Anzi, proprio dopo la tragedia di Alessandro, ha deciso di parlare e raccontare quanto accaduto anche a lui ai suoi genitori.

Aggressione ripresa da un video. Scatta indagine

I protagonisti degli atti di bullismo nei confronti di questo adolescente sarebbero di nuovo «quelli là», come li ha definiti nelle sue dichiarazioni: ragazzi suoi coetanei o di poco più grandi, alcuni dei quali già indagati per istigazione al suicidio di Alessandro Cascone. Anche su questo caso indagano i carabinieri della stazione di Gragnano e della sezione operativa della compagnia di Castellammare di Stabia, che hanno raccolto la denuncia e avviato tutti gli accertamenti. I militari dell’Arma hanno acquisito anche il video registrato dai presunti bulli, dove si vede una decina di ragazzini e ragazzine che assistono inermi a un’aggressione ai danni del giovanissimo, spintonato e insultato senza motivo.

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