Giugliano sceglie Iqos, la sigaretta a rischio ridotto che riscalda ma non brucia. In tanti, infatti, hanno scelto e stanno continuando a scegliere la sigaretta del futuro prodotta da Philip Morris presso lo stabilimento situato nei pressi di Bologna con esportazioni in tutto il mondo.

In soli due anni l’innovativo dispositivo ha già raggiunto numeri importanti di diffusione nel comprensorio: ogni 4 fumatori su 10, negli ultimi 24 mesi, hanno deciso di passare ad Iqos ed alle sue Heets. Dati oltre ogni aspettativa anche per gli operatori del settore. Probabilmente, in un territorio tristemente noto come Terra dei Fuochi, ad incidere è stata anche la sensibilità sulla tematiche legate alla salute. Questo nuovo modo di fumare riduce infatti drasticamente i rischi perchè è stato provato che i prodotti a tabacco riscaldato limitano notevolmente l’esposizione a sostanze chimiche nocive rispetto alle sigarette tradizionali.

Anche l’Fda, l’ente che regolamenta i prodotti farmaceutici, dopo una chiusura storica verso l’industria del fumo, si è detta disposta a valutare i cosiddetti “prodotti da tabacco a rischio modificato”. 

Diversi studi scientifici sono già stati diffusi ed hanno portato i fumatori, tra cui come detto in precedenza tanti giuglianesi, a valutare attraverso questa nuova ottica. “Posto che una innocuità nel fumo non la troveremo mai, va riconosciuto che IQOS produce un livello nettamente inferiore di tossicità rispetto a quello delle sigarette che producono combustione, rilasciando in maniera certa 83 cancerogeni di classe A, monossidi e sostanze irritanti che liberano nicotina. IQOS, infatti, vaporizza tabacco a un livello di temperatura che non raggiunge limiti di combustione”. Ha detto Fabio Beatrice, responsabile del Centro antifumo dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino.

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