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Giugliano, racket a un imprenditore: l’ombra del patto tra i clan sulla fascia costiera

Ci sarebbe un patto tra i clan di Pozzuoli e il clan Mallardo dietro la tentata estorsione commessa ai danni di un imprenditore edile del litorale giuglianese. A finire in manette due nuove leve della cosca dei Carlantonio, Marco Ruggiero, 42 anni, e Giulio De Maria, 45.

Tentata estorsione di camorra, fermati due del clan Mallardo

Il gip del Tribunale di Napoli Nord ha convalidato per entrambi il fermo eseguito tre giorni fa. A incastrarli i carabinieri della Compagnia di Giugliano guidati dal capitano Andrea Coratza. I militari dell’Arma li hanno bloccati dopo una serie di pedinamenti e foto. A finire nella rete dei criminali un imprenditore della fascia costiera, impegnato in alcuni lavori di ristrutturazione. L’uomo, però, aveva aderito a una campagna anti racket e non ci ha pensato due volte. Alla richiesta “vai a pagare a Giugliano” rivolta dagli esattori della cosca, la vittima ha denunciato subito alle autorità la tentata estorsione.

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Pesa però la provenienza dei due fermati. Giulio De Maria infatti è di Quarto, Marco Ruggiero invece di Giugliano. La coppia di malviventi ha agito in una zona di confine tra Pozzuoli e il giuglianese, dove si intersecano gli interessi economici del clan Longobardi-Beneduce, del clan Mallardo e dei Polverino di Marano. Gli investigatori non escludono che le cosche del territorio abbiano siglato un patto criminale per imporre il pizzo ai commercianti della zona e spartire così i profitti delle attività illecite.

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