Qualiano-Giugliano. Biglietti minatori, messaggi e telefonate effettuate costantemente nelle quali chiedeva ripetutamente denaro ad un imprenditore 42enne di Giugliano. In manette è finito Renato Mussolino, classe ’86, residente a Qualiano.

Nella mattinata odierna, nell’ambito di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, i Carabinieri della Compagnia di Giugliano hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa per estorsione aggravata dal metodo mafioso dal GIP del Tribunale di Napoli.

Le attività di indagine condotte dalla Stazione Carabinieri di Varcaturo sono scaturite dalla denuncia presentata da un imprenditore 42enne di Giugliano il quale a sua volta, nel 2016, era stato arrestato per una reati tributari commessi attraverso l’intestazione fittizia di numerose imprese commerciali di carpenteria metallica a lui riconducibili attraverso le quali aveva frodato il fisco per alcuni milioni di euro.

L’odierno arrestato, che è uno dei prestanome indagato nello stesso procedimento, tra il marzo e l’ottobre di quest’anno aveva, attraverso biglietti minatori, messaggi e telefonate, richiesto ripetutamente denaro all’imprenditore, rivendicandolo come a lui spettante per aver concorso nel reato ed averne sofferto il successivo iter giudiziario, convincendolo alla fine a corrispondergli 200 euro, utilizzando la minaccia di appartenere al clan camorristico attualmente egemone a Qualiano.

Di seguito, tuttavia, le richieste estorsive si erano intensificate e l’uomo aveva richiesto a più riprese prima la somma di 20mila euro poi quella di 10mila, arrivando a presentarsi sotto casa dell’ex complice armato di una mazza da baseball, sfondando a calci la porta di ingresso e rivolgendo le medesime minacce alla suocera convivente dell’uomo che non si era fatto trovare.

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