Il Consiglio comunale di Giugliano ieri ha approvato all’unanimità una delibera con una posizione netta e senza ambiguità: no al progetto della società CU.MA. Srl per la realizzazione di un nuovo complesso industriale destinato allo smaltimento e al trattamento dei rifiuti in area ASI. Una scelta politica, maturata alla luce delle condizioni ambientali del territorio e del quadro normativo vigente, come ha spiegato il sindaco Diego D’Alterio.
Giugliano dice “no” al nuovo impianto rifiuti in area ASI: via libera unanime del Consiglio comunale
«Abbiamo il dovere di difendere la città ogni volta che un intervento rischia di aggravare una situazione ambientale già fragile», ha dichiarato il primo cittadino in un post apparso sui social. Giugliano, infatti, continua a fare i conti con l’eredità pesante della Terra dei Fuochi: vaste aree ancora da bonificare e un carico ambientale che, secondo l’amministrazione comunale, non consente ulteriori pressioni. «Il nostro territorio vive le conseguenze della Terra dei Fuochi, con aree ancora da bonificare e circa 500 ettari di terreni inquinati. Numeri che raccontano una realtà che chi vive qui conosce bene», ha sottolineato D’Alterio.
Alla base della decisione del Consiglio comunale c’è anche un chiaro riferimento alla normativa nazionale. L’articolo 3 del Decreto Legge 61/2007, così come modificato dalla Legge 234/2021, vieta infatti la realizzazione di nuovi impianti di smaltimento e trattamento dei rifiuti nei comuni dell’area Flegrea, tra cui rientra Giugliano. «La legge è chiara ed è stata pensata proprio per evitare che territori già compromessi subiscano nuovi insediamenti», ha spiegato il sindaco, richiamando anche i principi costituzionali: «L’articolo 9 tutela l’ambiente e le future generazioni, mentre l’articolo 41 vieta attività economiche che arrecano danno alla salute».
Con la delibera approvata all’unanimità, il Consiglio comunale ha inoltre dato mandato agli uffici competenti di ricorrere al Tar contro il provvedimento e di avviare un’azione politica istituzionale nei confronti del neo presidente della Regione Campania e del Ministero dell’Ambiente, affinché venga garantito il rispetto della legge. «Non è più il tempo di chiedere alla nostra città sacrifici che non possono essere richiesti ad altri», ha concluso D’Alterio. «Lo dobbiamo a chi vive ogni giorno le conseguenze di scelte sbagliate del passato». Una presa di posizione che segna un passaggio importante nella difesa ambientale del territorio giuglianese.







