appello richiesta di condanna sciossionisti giugliano clan mallardo

Ritornano alla sbarra gli esponenti del gruppo degli scissionisti del clan Mallardo, protagonisti anche della faida lampo con il gruppo storico del Selcione. I 15 imputati, dopo la sentenza di primo grado, hanno ricevuto adesso le richieste di condanna in appello.

La denuncia

Alcuni imprenditori giuglianesi, secondo le indagini, si sarebbero ritrovati a fronteggiare anche le richieste estorsive di due clan della scissione. Da un lato quello della palazzine guidato Nello Di Biase detto Paparella e Gennaro Catuogno detto ‘o Scoiattolo; dall’altro quello di Michele De Simone detto Gennaro e’ Marano, esponente di spicco dei cutoliani dell’area nord di Napoli. Una della vittime decise però di denunciare ai carabinieri facendo scattare il blitz.

Il processo d’appello contro il clan degli “scissionisti” del clan Mallardo

Gli imputati del processo sono 15. Sono accusati a vario titolo associazione mafiosa, estorsioni aggravate e armi. Dopo le condanne in primo grado, ora arrivano le richieste di condanna in Appello. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Alfonso Palumbo, Antonio Giuliano Russo, Giovanni Abbate, Luigi Poziello, Alessandro Caserta, Salvatore Cacciapuoti, Gennaro Amelio, Leopoldo Perone, Fabio Segreti. Mano pesante dal procuratore generale di Napoli per Domenico Smarrazzo, alias sce’ sce’: chiesti 9 anni e 4 mesi a fronte dei 5 rimediati in primo grado; 6 anni e 8 mesi per Vincenzo Micillo, assolto in precedenza; chieste le condanne anche per le parenti del ras De Simone, Antonella e Carmela, per le quali sono stati invocati 4 anni di reclusione a testa.

Chiesta la conferma invece per gli altri, con condanne da 10 anni ai 1 anni. I difensori hanno chiesto sconti di pena o assoluzione come nel caso Nicola Ciccarelli, Silvano Ciccarelli (ferito nel corso dell’agguato in via San Vito insieme a Di Biase) e per Salvatore Pugliese. Ora is attende quindi la sentenza che dovrebbe chiudere una pagina molto buia degli ultimi anni della città di Giugliano, tra fibrillazioni criminali ed imprenditori taglieggiati.

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