A Napoli, nel quartiere Fuorigrotta, una bimba di sei anni affetta da “depressione da abbandono” e “ritardo cognitivo” è stata bocciata in prima elementare. Il Tar, in seguito al ricorso dei genitori, ha sospeso cautelativamente il provvedimento della scuola e fissato un’udienza per il 3 settembre, definendo la bocciatura “intrinsecamente contraddittoria” e evidenziando una mancanza di motivazioni chiare.
Fuorigrotta, bimba con ritardo cognitivo bocciata in prima elementare: il Tar la “promuove”
Non solo: il tribunale amministrativo regionale ha sottolineato come la scuola non aveva previsto percorsi di apprendimento individualizzati nonostante le difficoltà della bambina e invitato l’istituto a rivalutare la decisione entro il 20 agosto a causa della “estrema gravità e urgenza” del caso.

L’istituto ha quindi fatto marcia indietro e come scrive Il Mattino, che ha reso noto il caso, il 19 agosto, la dirigente ha richiamato gli insegnanti dalle ferie per una seduta straordinaria del consiglio d’interclasse, al termine della quale la bambina è stata ammessa alla seconda elementare.
Nonostante il dietrofront, i genitori hanno deciso di cambiare istituto alla figlia, sostenendo di aver perso la fiducia nella scuola e nella sua dirigente. La mamma ha dichiarato che la figlia è stata “messa in un angolo e dimenticata” per un intero anno. La famiglia ha definito l’esperienza un “inferno”.