Un flashmob per dire basta al racket e per esprimere solidarietà all’imprenditore che ha denunciato e fatto arrestare tre esponenti del clan 167. 

Flashmob contro racket ad Arzano: “Seguire l’esempio di Giovanni”

Ieri pomeriggio, in piazzetta Sant’Agrippino, si sono dati appuntamento i componenti del Comitato per la liberazione dalla camorra a nord di Napoli e della società civile di Arzano. Alla manifestazione hanno partecipato la sindaca Cinzia Aruta, il giornalista sotto scorta Mimmo Rubio, Sandro Ruotolo della segretaria nazionale del Pd, e don Maurizio Patriciello, parrocco di Caivano, da anni impegnato nella lotta contro la camorra e la terra dei fuochi.

“I camorristi – ha detto Sandro Ruotolo – se ne devono andare. Ad Arzano gli affiliati al clan 167 occupano ancora ben nove abitazioni nel quartiere delle case popolari”.

L’ex senatore si è poi rivolto a Giovanni Ferraioli, l’imprenditore che ha trovato il coraggio per denunciare e far arrestare gli emissari del clan che avevano preteso da lui denaro: “Le persone presenti qui sono la tua scorta civile e il nostro impegno sarà quello di non lasciarti mai da solo”.

Ferraioli ha poi lanciato un appello ai commercianti di Arzano, invitandoli a non farsi piegare dalla camorra: “Non pagatela. Ci toglie la libertà e ci strangola lentamente. Abbiate la forze e la convinzione di denunciare. Sempre”.

“Vi invito a seguire l’esempio di Giovanni Ferraioli. Il centro storico sta diventando un’enorme piazza di spaccio, gestita dal clan 167. Tutti lo sanno. Cosa si aspetta a chiuderle?”, sono le parole della prima cittadina intervenuta nel corso della manifestazione. Parole dure anche quelle di don Maurizio Patriciello, che ancora una volta ha sollecitato “i fratelli camorristi a redimersi”.

 

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