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E’ scontro tra maggioranza e opposizione sul reddito di cittadinanza. Mentre si susseguono le voci di un imminente ridimensionamento della misura di sostegno da parte del Governo Meloni nella prossima legge di Bilancio, Giuseppe Conte, leader del M5S, lancia un appello dalle colonne di Repubblica contro l’abolizione del sussidio.

Scontro sul reddito, Conte attacca la Meloni: “E’ ossessionata. Vuole smantellarlo”

Sono circa 660mila i percettori del reddito a rischio. Tre le ipotesi di decadenza che l’attuale Esecutivo vuole introdurre: perdita automatica dopo 18 mesi dal primo assegno; mancata osservanza dell’obbligo di mandare i figli a scuola; rifiuto della prima offerta di lavoro. L’obietivo è chiaro: recuperare risorse – circa 1,8 miliardi di euro – per finanziare altre misure che stanno a cuore al Governo, tra cui la riduzione del cuneo fiscale e l’estensione della flat tax al 15 % per partite Iva e lavoratori autonomi.

Una scelta che però incontra l’opposizione dei partiti di minoranza. Il leader dei Cinque Stelle annuncia barricate: “L’ossessione di Giorgia Meloni è smantellare il Reddito di cittadinanza – scrive Conte su Repubblica – non è stato pensato come strumento per favorire un mero assistenzialismo. È stato pensato per promuovere una stagione di libertà e dignità del lavoro, come impone la nostra Costituzione. Aggredire oggi gli ‘occupabili’, trattandoli come agnelli sacrificali, significa non comprendere che sono proprio loro le persone che invece dovremmo aiutare”.

Mobilitazione di piazza

L’ex premier, nel suo articolo, incalza: “Certo, è possibile riformare il reddito di cittadinanza, rendendolo più compatibile con il reddito da lavoro, diminuendo il livello di tassazione marginale ai percettori che accettano un lavoro, almeno per un periodo iniziale”, prosegue Conte, e “il dovere di una società civile è accompagnare al lavoro attraverso percorsi di inclusione più forti, con incentivi alle aziende per assumere. Siamo disponibili a lavorare insieme al governo in quest’ultima direzione, perché la buona politica non conosce steccati ideologici“. Ma “se invece il governo volesse far ripiombare il Paese nel passato – conclude – siamo pronti a mobilitare il M5s assieme alle forze sociali, politiche, civiche che vogliono sposare la nostra battaglia non solo nelle sedi istituzionali, ma anche in ogni piazza e angolo del nostro Paese”.

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