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Domenico Tucci, padre dell’ex di Martina Carbonaro: “Chiedo scusa, giusto mio figlio paghi. Ma non lo abbandono”

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“Siamo sconvolti, distrutti”. È il primo commento di Domenico Tucci, padre di Alessio, il 19enne che ha confessato l’omicidio della ex fidanzata Martina Carbonaro, 14 anni, uccisa a colpi di pietra alla testa e ritrovata in un edificio abbandonato ad Afragola.

All’indomani della tragedia, l’uomo si è rivolto ai giornalisti per raccontare l’incredulità della famiglia: “Non ce lo aspettavamo da nostro figlio. Siamo distrutti, io, la mamma, tutta la famiglia. Martina era come una figlia per noi. È cresciuta in casa nostra, stavano insieme da due anni”. Poi aggiunge: “Chiedo scusa a tutto il mondo per quanto accaduto, non abbiamo parole”.

In merito al presunto movente, Domenico Tucci racconta che il figlio era turbato dalla possibilità che Martina frequentasse un altro ragazzo: “Lui voleva sapere chi fosse. Diceva che lei chattava con un altro e questo l’ha sconvolto”. Tuttavia, nega di aver mai notato atteggiamenti violenti: “Quando era a casa nostra, non ho mai visto nulla. Ridevano, scherzavano. Lui non ha mai alzato le mani”.

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Sulle parole rivolte dalla moglie alla madre di Martina – “Stai attenta a tua figlia” – chiarisce: “Non era una minaccia, ma un avvertimento. Aveva saputo che frequentava più di un ragazzo e voleva avvisarla, anche perché pure nostro figlio è piccolino, ha 19 anni”. Alla domanda se il figlio fosse ossessionato da Martina, replica: “Era innamorato. Stavano crescendo insieme”. Infine, sulla gelosia eccessiva di Alessio, di cui parlano le amiche di Martina, il padre risponde: “Non lo so. Erano un gruppo di ragazzi di 15-16 anni, non li conoscevo bene”.

La confessione e il fermo: domani l’udienza di convalida

È fissata per domani nel carcere di Poggioreale l’udienza di convalida del fermo per Alessio Tucci. Il giovane ha confessato l’omicidio dopo un primo tentativo di negare ogni coinvolgimento. Decisiva una prova video acquisita dagli inquirenti.

Il pubblico ministero Alberto Della Valle ha chiesto la custodia cautelare in carcere per omicidio volontario pluriaggravato, anche dalla crudeltà. Nella richiesta, si sottolineano la “spiccata personalità trasgressiva ed incontenibile” del 19enne e le esigenze cautelari. Secondo quanto ricostruito, Tucci avrebbe anche cercato di nascondere il corpo di Martina, ricoprendolo con detriti in un casolare abbandonato vicino allo stadio Moccia, luogo abitualmente frequentato dalla coppia. Dopo la scomparsa della ragazza, il 18enne ha anche partecipato alle ricerche insieme alla famiglia della vittima.

 

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