NAPOLI – Aurelio De Laurentiis torna a puntare il dito contro lo stadio di Fuorigrotta. Dal palco della Bocconi di Milano, durante il Football Business Forum, il presidente del Napoli ha lanciato l’ennesima stoccata al Comune e, in particolare, al sindaco Gaetano Manfredi e all’assessore Edoardo Cosenza, promotori del masterplan per la rigenerazione del “Maradona”, candidato a ospitare Euro 2032. A riportarlo è Il Mattino.
“Il Maradona è un mezzo cesso, lo dicevo già ai tempi di Ancelotti” – ha dichiarato De Laurentiis – “È un impianto vecchio, con la pista di atletica e un fossato che allontana i tifosi dal campo. Dovrei ristrutturarlo durante il campionato, creando solo disagi ai sostenitori. Non ha senso”. Un attacco frontale che riapre, dopo vent’anni di tira e molla, il rapporto complicato tra il patron azzurro e la città.
“A Milano uno stadio pieno vale 14 milioni, a Napoli appena tre”
De Laurentiis ha poi messo a confronto i numeri dei ricavi con quelli di altre piazze: “A Milano uno stadio esaurito genera 14 milioni, a Napoli appena tre. E poi dovrei comprare giocatori da 50 o 60 milioni? È impensabile”. Il presidente immagina una struttura da 70mila posti, con 120 sky box e 8mila parcheggi. “Servono almeno 30 ettari, ma all’interno della città» – ha precisato – «Il problema è che Manfredi e Cosenza non capiscono di calcio. Le istituzioni sono i veri nemici di questo sport”.
“Napoli ha bisogno di un impianto moderno”
De Laurentiis ha citato gli esempi esteri: “L’Arsenal ha costruito l’Emirates in due anni, con il supporto della città di Londra. Il PSG non possiede il suo stadio ma lo gestisce in esclusiva e incassa cento milioni l’anno. Noi, invece, paghiamo per avere il Maradona due giorni prima della partita e dobbiamo restituirlo pulito il giorno dopo. È paradossale”. Secondo il patron, la sostenibilità del progetto passa dalla possibilità di utilizzare anche aree a destinazione abitativa: “Solo così si può costruire qualcosa di duraturo e autosufficiente”.
La replica di Palazzo San Giacomo
Dal Comune di Napoli arriva una risposta ironica ma ferma. “Abbiamo fatto passi avanti – trapela da Palazzo San Giacomo – prima per De Laurentiis il Maradona era un cesso intero, ora solo a metà”.
“I lavori manterranno sempre la piena capienza e non ostacoleranno le attività della SSC Napoli” – fanno sapere dal Comune – “Non siamo contrari a un nuovo stadio, ma deve essere davvero realizzabile”.








