Daniele Franco

Ex numero due di Bankitalia, Daniele Franco è stato scelto come ministro dell’Economia del governo Draghi. Sarà lui ad occupare il posto di Roberto Gualtieri al Tesoro. Scopriamo di più su di lui.

Daniele Franco: età

Classe 1953, originario di Trichiana, piccolo paese in provincia di Belluno, si è laureato in scienze politiche a Padova

Daniele Franco: moglie e figli

Sulla sua vita privata si sa ben poco. Non è chiaro se sia sposato e se abbia figli.

Carriera

Laureato in scienze politiche presso l’Università di Padova nel 1977, nel 1978 ottiene un Master in Organizzazione aziendale presso il Consorzio Universitario di Organizzazione Aziendale di Padova. Nel 1979 entra in Banca d’Italia.

Dal 1994 al 1997 è consigliere economico presso la Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Commissione europea. Nel 1997 torna in Bankitalia dove è direttore della Direzione Finanza Pubblica del Servizio Studi e vi resta fino al 2007.

Dal 17 maggio 2013 al 14 maggio 2019 è stato presidente della Ragioneria generale dello Stato. Nell’ottobre 2018 viene attaccato da esponenti del Movimento 5 stelle per dei fondi destinati alla Croce Rossa Italiana.

Il 20 maggio 2019 diventa vicedirettore generale della Banca d’Italia, per diventarne direttore generale dal 1º gennaio 2020, nonché presidente dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni.

 Rocco Casalino e M5S

Di Franco si ricordano soprattutto gli scontri con i partiti di governo: il Movimento cinque stelle lo aveva messo nel mirino additandolo come il traditore che dall’interno dello stato avrebbe potuto ostacolare il loro progetto politico.

Negli anni del governo M5S- Lega, Franco fu accusato di mancanza di comunicazione e di non voler condividere le cifre delle finanziarie. Poi ci fu l’audio divenuto famoso del portavoce del premier Giuseppe Conte, Rocco Casalino.

In quel messaggio vocale Casalino lo offese e promise vendetta. Ma soprattuto minacciò spoil system se non fossero stati trovati i soldi per attuare subito il reddito di cittadinanza come promesso dal partito.

Renzi

Non andò liscia nemmeno con il governo di Matteo Renzi. In molti ricordano quando nel 2014 la legge di bilancio con il bonus Renzi attese il bollino dello stato per una settimana, perché erano stati sbagliati i conti e l’interventismo del primo ministro non aveva adeguate coperture.

Gli altri ministri

  • ministero dell’Interno: Luciana Lamorgese (tecnico)
  • Giustizia: Marta Cartabia (tecnico)
  • Difesa: Lorenzo Guerini (Pd)
  • Economia: Daniele Franco (tecnico)
  • Sviluppo economico: Giancarlo Giorgetti (Lega)
  • Esteri: Luigi Di Maio (M5s)
  • Istruzione: Patrizio Bianchi (tecnico)
  • Università: Cristina Messa (tecnico)
  • Lavoro: Andrea Orlando (Pd)
  • Agricoltura: Stefano Patuanelli (M5s)
  • Infrastrutture e dei Trasporti: Enrico Giovannini (tecnico)
  • Salute: Roberto Speranza (Leu)
  • Cultura: Dario Franceschini (Pd)
  • Turismo: Massimo Garavaglia (Lega)
  • Politiche giovanili: Fabiana Dadone (M5s)
  • Affari regionali: Mariastella Gelmini (FI)
  •  Pubblica amministrazione: Renato Brunetta (FI)
  • Disabilità: Erika Stefani (Lega)
  • Pari opportunità: Elena Bonetti (Iv)
    ministero per il Sud: Mara Carfagna (FI)
  •  Transizione ecologica: Roberto Cingolani (tecnico)
  • ministero per la Transizione digitale: Vittorio Colao (tecnico)
  •  Rapporti con il Parlamento: Federico D’Incà (M5s)
  • sottosegretario alla presidenza del Consiglio: Roberto Garofoli (tecnico).
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