gruppo sanguigno coronavirus

Un nuovo studio sul nesso tra Coronavirus e gruppo sanguigno. La ricerca, che ha coinvolto 750mila partecipanti, ha verificato che le persone con il gruppo sanguigno 0 corrono meno rischi di contrarre il coronavirus. E’ quanto dimostrano i risultati preliminari di uno studio della società di test genetici 23andMe, che ha coinvolto oltre 750.000 partecipanti.

Coronavirus e gruppo sanguigno

Ad aprile, i ricercatori hanno iniziato a fare dei test per aiutare gli scienziati a comprendere meglio come la genetica possa influire sullo sviluppo della pandemia. In particolare, riflettori accesi sui motivi per cui alcuni pazienti contraggano il nuovo coronavirus, SARS-CoV-2. E perchè sviluppino gravi infezioni mentre altri presentino solo sintomi lievi o moderati o non presentino alcun sintomo.

“I dati preliminari dello studio genetico in corso sembrano fornire ulteriori prove dell’importanza del gruppo sanguigno di una persona – determinata dal gene ABO – nelle differenze nella suscettibilità al virus”, ha detto la società in un post sul blog le scoperte.

I risultati di un altro studio

Un altro studio ha invece trovato due geni che sembrerebbero rendere alcune persone più a rischio di ammalarsi e soggette a forme gravi di Covid-19. Uno è quello che determina il gruppo sanguigno: avere il sangue di gruppo A raddoppierebbe la probabilità di avere bisogno di ossigeno o del ventilatore. Lo studio è stato coordinato dall’università tedesca di Kiel e pubblicato sul sito medRxiv, che raccoglie i lavori non ancora rivisti dalla comunità scientifica.

Nella ricerca sono stati analizzati i campioni genetici di 1980 malati gravi di Covid-19 ricoverati in sette ospedali tra Italia e Spagna, studiando l’effetto di oltre 8,5 milioni di variazioni nella struttura dei geni rispetto alla probabilità di sviluppare il Covid-19 e il suo andamento. Lo stesso tipo di analisi genetica è stata condotta su 2.205 donatori di sangue non malati di Covid-19. Questo è stato fatto per cercare i geni e le mutazioni condivise dai pazienti più gravemente malati. E’ così emerso che la probabilità di ammalarsi e di avere una forma grave è influenzata da due mutazioni. Una di queste si trova sul terzo cromosoma e l’altra sul nono.

La prima aumenta la probabilità di sviluppare una forma grave di Covid-19. La seconda invece incrementa di 1,32 volte la possibilità di prendere l’infezione, si trova in quella parte del genoma che determina il gruppo sanguigno e aumenta il rischio di coaguli, una caratteristica tipica di chi ha il gruppo sanguigno di tipo A.

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