Casapesenna. Al via le operazioni di demolizione della villa-bunker del boss dei Casalesi Michele Zagaria. L’abitazione, sequestrata subito dopo la cattura di “Capa storta”, che si nascondeva nel buker sotterraneo, era stata acquisito al patrimonio comunale e ora verrà abbattuta per consentire la costruzione di un parco pubblico.

Casapesenna, ruspe in azione: giù il bunker di Zagaria

Il progetto è frutto di un’intesa tra il Viminale e la Regione Campania, che ha finanziato l’intervento. Le ruspe sono entrate in azione, questa mattina, alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha dato il via per l’abbattimento, il sindaco di Casapesenna, Marcello De Rosa, e il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

“E’ una giornata speciale – dichiara il governatore campano – faremo provare ai cittadini di Casapesenna la soddisfazione per il rinascere, in un territorio così profondamente ferito dalla criminalità organizzata, il gusto di una convivenza civile in un clima di rinnovata legalità”.

La cattura del boss

Era il 7 dicembre 2011 quando gli investigatori della squadra mobile di Napoli e Caserta fecero irruzione nella villetta della famiglia di Vincenzo Inquieto (condannato poi con la moglie Rosaria Massa per favoreggiamento), in via Mascagni a Casapesenna, in provincia di Caserta. Fu lì che, dopo ore di ricerche e picconate, da parte delle forze dell’ordine, si arrese e fu catturato Michele Zagaria, che era latitante da oltre un decennio.

Il capo dei Casalesi, poteva accedere al resto della casa attraverso una scala che collegava il bunker sotterraneo con una piccola stanza dove era stato sistemato un congegno elettrico che permetteva di spostare il pavimento consentendo l’apertura di una botola.

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