Una raffica di colpi esplosi da due killer in moto, mentre si trovava in auto con la moglie e figlio, e tra il terrore dei passanti. È la ricostruzione dell’agguato avvenuto ieri mattina a Cardito nei confronti del 56enne Antonio Vitale, ucciso in via Tiziano. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, era ritenuto in passato vicino al gruppo di Michele Orefice, legato al clan Moccia e ritenuto specialista degli assalti ai blindati.
Cardito, ucciso mentre è in auto: incubo faida tra stese e agguati falliti
Vitale non ha avuto scampo a bordo della sua Nissan. Almeno 10 i colpi esplosi che hanno frantumato il vetro. I familiari hanno provato la disperata corsa all’ospedale di Frattamaggiore. Indagini affidate alla polizia di stato, con squadra mobile e Dda di Napoli.
Il delitto si inserirebbe nei contrasti criminali sorti tra gli eredi del clan Moccia. Uno scontro tra vecchi capi e formazioni emergenti di giovani. Il genero di Vitale, Raffaele Saviano, che nelle scorse settimane, sempre a Carditello, rimase ferito e riuscì a sfuggire ai sicari. Poi le stese dei mesi scorsi a Frattamaggiore, tra via Limitone e via Rossini, quest’ultima ai danni del fratello di Vitale. Una nuova faida quindi nell’area nord di Napoli e resta altissima l’attenzione dopo l’omicidio di ieri mattina.