Campi Flegrei, cosa succede se scatta l'allerta arancione nella zona rossa e in quella gialla

Nel caso di un’escalation del livello di allerta ai Campi Flegrei da giallo ad arancione, verrebbe innescata la fase operativa di “preallarme”. Secondo i piani previsti dalla Protezione Civile, questa comporterebbe l’attivazione di una serie di provvedimenti ad hoc, con particolare attenzione alla zona rossa e alle infrastrutture, tra cui ospedali e vie di fuga in previsione di possibili sviluppi critici della situazione inerente al bradisismo.

Campi Flegrei, cosa succede se scatta l’allerta arancione

Il Piano Nazionale di Protezione Civile per i Campi Flegrei divide il territorio interessato in due principali aree: la zona rossa, che comprende i comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto e parti di altri comuni limitrofi, con una popolazione di circa mezzo milione di abitanti.

Al di fuori della zona rossa si estende la zona gialla, che ospita circa 840.000 persone residenti in diversi comuni e 24 quartieri di Napoli. In caso di passaggio al livello di allerta arancione, di solito si avvia la fase di “preallarme”.

In questa fase, nella zona rossa, è previsto il trasferimento delle persone presenti negli ospedali (quattro, oltre a diverse strutture di assistenza sanitaria) e negli istituti penitenziari (due), a cui si aggiungono cinque Rsa e sei case di cura private accreditate. Si parla di 3.500 persone tra pazienti, detenuti e lavoratori.

Allontanamento in autonomia

Coloro che desiderano allontanarsi possono farlo autonomamente, optando per una sistemazione alternativa e ricevendo un contributo economico dallo Stato. In caso di dichiarazione di “allarme” con livello di allerta rosso, tutti sarebbero tenuti ad abbandonare la zona rossa e potrebbero scegliere di farlo in modo autonomo o assistito, seguendo modalità e un cronoprogramma stabiliti dai Piani di Protezione Civile, che prevedono il trasferimento – via nave, treno o pullman – verso città e regioni gemellate.

Ad occuparsene sarà una task force regionale istituita dal governatore Vincenzo De Luca, di cui fanno parte le Asl di Napoli Centro e Napoli Nord. Per le carceri, invece, il criterio da rispettare sarà quello della “territorialità della pena”.

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