Si può dire che in Campania il picco dei contagi non c’è stato. Sulla scorta dei dati dei mesi precedenti, la diffusione del virus ha subìto un forte rallentamento.

Campania, a giugno solo 5 casi al giorno

I tamponi positivi in Campania si attestano tra i dieci e i venti al giorno. Appena nove, il 13 maggio; quindici, il 14 maggio; quattordici, il 15; insomma, senza picchi preoccupanti fino a ieri.

E forse a giugno i positivi potrebbero ridursi ulteriormente. “A inizio giugno la media attesa è di cinque nuove diagnosi al giorno“, anticipa al Mattino Alessandro Perrella, dirigente medico del Cardarelli e componente dell’unità di crisi sul Coronavirus istituita dalla Regione.

Inoltre, secondo Perrella, è impossibile, senza vaccino, scendere comunque a zero e resta decisivo rispettare le misure disposte per ridurre il rischio. A Napoli si contano il 20 per cento delle infezioni sul totale, nell’hinterland partenopeo sono poco meno del 35, in Irpinia l’11, nel Sannio il 4, a Caserta e dintorni il 9, nel Salernitano il 14.

Occorre dunque fare attenzione a oggetti toccati dagli altri, lavare spesso le mani e non portarle alla bocca, al naso e agli occhi, e continuare a evitare assembramenti e a indossare la mascherina. Ulteriori disposizioni riguardano le strutture sanitarie, dove è più alto il pericolo che un paziente con la febbre, non intercettato per tempo, possa creare focolai.

Per questo, l’Asl Napoli 1 Centro vuole chiudere i reparti Covid nei presidi chiamati a riprendere l’attività ordinaria con un preciso protocollo che prevede, ad esempio, la misurazione della temperatura prima delle visite ambulatoriali e il tampone tre giorni prima dei ricoveri programmati.

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Il lavoro delle Asl

Tra gli obiettivi del piano regionale c’è quello di aumentare i tamponi per il personale sanitario entro il 31 maggio. “Come Asl, stiamo lavorando per realizzare sul territorio quanto previsto dal piano regionale per lo screening di sorveglianza sanitaria Covid-19”, dice il manager Ciro Verdoliva al Mattino.

Più test per i pazienti che manifestano i sintomi e per quanti sono venuti in contatto con i “positivi” e i loro familiari. Il 27 maggio iniziano i testi sierologici, 150mila a Napoli e nelle altre province, per individuare asintomatici e immuni, quelli cioè che hanno contratto la malattia senza nemmeno accorgersene e hanno sviluppato gli anticorpi.

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