Campania. “Mio figlio ha rischiato di morire, nessuno ci ha aiutati. Le auto erano parcheggiate al centro della strada, i vigili urbani non c’erano”. Non riesce a dimenticare Annalisa P. quella assurda esperienza vissuta domenica sera davanti al santuario di San Cosma e Damiano.

La giovane ebolitana è la madre di un bambino di 4 anni: “Mio figlio soffre di un’epilessia farmaco resistente. Eravamo usciti due giorni prima dal reparto di rianimazione a Battipaglia. Domenica sera ci siamo recati al santuario per ringraziare San Cosma e Damiano”. Mai la donna si sarebbe aspettata che qualcosa sarebbe andato storto.

“Giunti sul sagrato del santuario, non c’era posto. Con l’auto di mio marito abbiamo raggiunto il serbatoio dell’Ermice”. Trovato un posto per la Fiat Multipla, Annalisa, suo marito e i due figli – come riporta Il Mattino – non hanno fatto in tempo ad arrivare in chiesa: “Mio figlio si è sentito male, è sprofondato in uno stato soporoso per colpa dell’epilessia”. La visita al santuario, dunque, è saltata. A quel punto, il papà del bimbo ha ingranato la marcia e si è diretto verso l’ospedale.

“Quando siamo arrivati davanti al santuario  – prosegue la donna –  il passaggio era ostruito da una decina di auto. I vigili urbani non li abbiamo visti. Mio marito ha iniziato a suonare il clacson, nessuno si è mosso”. Da un locale di fronte al santuario è uscito un barista: “Un’ anziana ci ha presi per pazzi, ci ha offesi. Noi speravamo che la gente uscisse dal santuario a spostare le auto. Mio figlio stava morendo – racconta Annalisa- ma nessuno si è mosso”. Ma la corsa verso il nosocomio è stata bloccata dall’ingorgo di auto in divieto di sosta.

“La Multipla ha degli spigoli molto ampi. Abbiamo aspettato quasi dieci minuti per trovare un varco. Mio figlio boccheggiava, mia figlia piangeva, nessuno ci aiutava. Sono rimasti tutti in chiesa. E ripeto, io i vigili urbani non li ho visti in zona”.

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