Il governo è al lavoro per evitare l’aumento l’aumento delle bollette. Secondo quanto si apprende, l’Esecutivo intende percorrere la strada del taglio degli oneri di sistema e dare un bonus alle famiglie più in difficoltà.

Bollette, governo al lavoro per ridurre i rincari

Si parla di uno stanziamento di 4 o 5 miliardi, che però non ridurrà del tutto i rincari. “Per una volta stiamo tentando di anticipare gli aumenti. Su questo il governo sta lavorando attentamente per capire il trend in atto e per avviare provvedimenti di mitigazione in tempo reale”, ha detto al Corriere della Sera Roberto Cingolani, spiegando che “in tutto il mondo sale il prezzo dell’energia e ci stiamo muovendo in anticipo modificando la bolletta e tentando di mitigare gli aumenti per alcune categorie”.

Per il ministro alla Transizione ecologica, il caro-energia è dovuto alla ripresa economica: “Aumenta la domanda e salgono i prezzi delle materie prime che oggi servono a produrre quell’energia”.

Bonus bollette: cos’è e requisiti

Il bonus bollette 2021, già operativo dal primo luglio, viene erogato in base all’Isee ed è riconosciuto automaticamente, come spiega il sito di Arera.

Per avere diritto al bonus bisogna essere in possesso di alcuni requisiti: Isee non superiore a 9.265 euro, oppure quattro figli a carico e Isee non superiore a 20.000 euro, oppure aere un nucleo familiare titolare di reddito di cittadinanza.

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Uno dei componenti del nucleo familiare Isee deve essere intestatario di un contratto di fornitura elettrica e/o gas e/o idrica con tariffa per usi domestici e attivo, oppure usufruire di una fornitura condominiale gas e/o idrica attiva.

Per ottenerlo basta l’attestazione Isee. L’Inps invia i dati al SII (Sistema Informativo Integrato, gestito dalla società Acquirente Unico) che li incrocia con quelli relativi alle forniture di elettricità, gas e acqua, permettendo di erogare automaticamente i bonus agli aventi diritto.

Quanto vale il bonus

Il bonus sociale per luce e gas attualmente vale 128 euro per i nuclei familiari composti da uno o due componenti, 151 euro per quelli composti da 3 o 4, 177 euro per chi ha più di quattro componenti.

Cingolani intanto annuncia al Corriere le nuove iniziative. “Stiamo lavorando alle prime misure urgenti di mitigazione senza perdere di vista la necessità di interventi strutturali, da mettere in campo non solo a livello interno, ma anche europeo. In parallelo ci sono i nostri impegni globali: i lavori preparatori della COP26 che copresiediamo assieme alla Gran Bretagna. CI sarà poi il G2o presieduto da Draghi. Non si tratta di chiacchiere ma di mettere tutta la comunità internazionale davanti a scelte concrete”.

Il ministro poi conferma che al tema è necessario un approccio non ideologico: “Non dobbiamo guardare al futuro con lo sguardo rivolto al passato. Dovremmo discutere in maniera non ideologica. Se vogliamo, come è giusto, viaggiare con auto elettriche, se non vogliamo non subire e far subire alle generazioni future gli effetti del cambiamento climatico provocato dalla CO2, dobbiamo discutere di come produciamo l’energia. In modo collaborativo. Di sicuro dobbiamo accelerare sulle fonti rinnovabili. Quando diciamo no a un pannello solare, o quando a livello locale si fanno prevalere interessi della burocrazia, dei singoli, dobbiamo capire che il no lo stiamo dicendo soprattutto a noi stessi e ai nostri figli”.

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