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Fase 2, troppa gente in giro: il Viminale studia una nuova stretta. La fase 2 è iniziata da qualche giorno ma le immagini che arrivano dalle varie città non sono rassicuranti. Giovanissimi beccati a bere shottini multati insieme con il titolare del locale che ha vìolato le regole. C’è chi, invece, si è fermato, senza mascherine, a bere caffé davanti al bar, chiacchierando con gli amici. Quello che si vede nelle strade, nei parchi, tra i viali, è che c’è tanta gente in giro e soprattutto senza mascherine e senza rispettare le distanze.

Fase 2, nuova stretta del Viminale

Come riporta il messaggero, arriverebbe da qui la decisione del Viminale di puntare l’attenzione sugli esercizi commerciali, sulle attività dove l’assembramento può essere più facile. E di effettuare una possibile stretta durante il weekend, quando la voglia di fuga diventa più frequente. Con un occhio maggiore, aiutato dai droni, sulle aree giochi, dove già ieri, dimenticato il rigore dei giorni precedenti, intere famigliole si confondevano tra loro giocando a bordo laghetto.

La semilibertà tanto attesa dagli italiani è partita con il piede giusto, ma c’è un rischio evidente che la tensione si allenti e che gli effetti negativi possano farsi sentire tra un paio di settimane. Per questo il Viminale pensa a una nuova stretta.

I controlli delle forze dell’ordine sono ora puntati sugli assembramenti e sulle situazioni a rischio. I trasgressori denunciati dalle forze dell’ordine solo nella giornata del 4 maggio (l’inizio della fase 2) sono stati 3.800, pari all’1,5% dei controllati totali (258.170). Nella fase 1, dall’11 marzo al 3 maggio, la quota dei sanzionati era stata del 3,4%, quindi più del doppio. Ora si attende di vedere l’evoluzione delle denunce nei prossimi giorni per confermare o meno la necessità di una nuova stretta.

Qui la nuova autocertificazione fase 2

Le sanzioni del 4 maggio

Al momento i cittadini sanzionati sono 3.691. Questi sono stati multati per il mancato rispetto delle misure di contenimento sugli spostamenti (da 400 a 3mila euro la punizione); 98 per false attestazioni/dichiarazioni; 11 per violazione della quarantena. Per quanto riguarda le attività e gli esercizi commerciali, molti dei quali hanno riaperto proprio il 4, dei 100.816 monitorati, il provvedimento di chiusura è scattato soltanto per 23; 96 i titolari sanzionati. I prossimi giorni saranno fondamentali per capire se per il Viminale è necessaria una nuova stretta.

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La lettera del ministro ai prefetti

La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha colto l’occasione per ringraziare con una lettera i prefetti, ai quali spetta il non facile compito di applicare le prescrizioni. “In questo tempo senza precedenti, di smarrimento e di sofferenza, in cui tutti siamo stati costretti a vivere limitazioni mai conosciute prima – ha scritto Lamorgese – sin da subito siete stati chiamati a svolgere, in prima linea, un ruolo ancor più nevralgico, confrontandovi con compiti nuovi, in una continua e non facile azione di contemperamento tra rigore e comprensione”.

In questa prima fase, prima che il Viminale valuti la nuova stretta, i controlli dovranno riguardare soprattutto eventuali assembramenti e tutti quei luoghi dove si può determinare una concentrazione più alta di persone: autobus, metropolitane, stazioni, supermercati, ville, parchi, piazze e luoghi abituali di ritrovo. I controlli saranno inoltre accompagnati da un’attenta attività di monitoraggio per poi segnalare agli enti locali le eventuali situazioni più a rischio per rimodulare modalità e orari di aperture e rivedere la frequenza delle corse dei mezzi pubblici.

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