Già dalle prime ore dell’alba i Carabinieri della Compagnia di Casoria, insieme a quelli del Reggimento Campania e delle squadre SOS e API stanno presidiando la città di Arzano con controlli e perquisizioni.

Anche in questo momento decine di militari stanno setacciando i rioni ritenuti più sensibili e tra questi quello della “167”. In arresto, in esecuzione di ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Napoli un 31enne del posto, già sottoposto ai domiciliari e ritenuto vicino al clan “Amato Pagano”. 

Sconterà 20 anni di reclusione per un omicidio accertato nel Febbraio del 2011. Ispezioni in corso nelle aree condominiali dove sono stati rimossi cancelli e ostacoli abusivi. I controlli continueranno per l’intera giornata.

Agguato ad Arzano

L’operazione scatta a pochi giorni di distanza dall‘agguato di camorra avvenuto proprio nella città di Arzano, in via Silone. I sicari hanno cominciato a sparare tra i clienti davanti al Bar Roxy.

Obiettivo del commando armato, secondo gli inquirenti, era Salvatore Petrillo, cugino di Pasquale Cristiano, il boss protagonista della “sfilata” in Ferrari alcuni mesi fa, quando attraversò le strade della città per la Prima comunione del figlio. Petrillo è stato raggiunto da diversi colpi di pistola ed è ricoverato in gravi condizioni all”ospedale San Giuliano di Giugliano.

Feriti anche due uomini incensurati ritenuti a lui vicini e inquadrati nel clan della 167 di Arzano: il 18enne Vincenzo Pio Merolla, trasportato al San Giuliano di Giugliano, e il 39enne Luigi Casola, che invece è stato ricoverato nell’ospedale di Acerra.

Colpiti dalle pallottole vaganti anche due innocenti, che per gli inquirenti non sono legati alla criminalità organizzata: il 36enne incensurato Roberto Lastra, raggiunto a un piede e ricoverato nell’ospedale di Frattamaggiore, e il 61enne Mario Abate, idraulico di Arzano, trasportato al Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Entrambi si trovavano per caso al bar quando i killer hanno aperto il fuoco.

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