Ore 21,30. La precisazione del presidente del Consiglio comunale Gennaro Mastromo: “In mattinata, prima che ci riunissimo dal notaio, il sindaco mi aveva chiesto di soprassedere poiché avrebbe voluto fare un ultimo tentativo con le forze della minoranza, onde evitare il commissariamento del Comune. La proposta tuttavia è stata giudicata tardiva da alcune componenti dell’opposizione. Rientrato al Comune, in serata, ne ho dato notizia al primo cittadino. I margini per ricomporre lo strappo? Non credo ve ne siano, a meno che il sindaco non decida, in extremis, di varare una giunta di salute pubblica costituita da soli quattro assessori tecnici. Ritengo, più verosimilmente, che non vi siano più gli spazi per mettere in campo una manovra del genere. Al 99,9 per cento, dunque, il documento con le firme dei consiglieri sarà protocollato al Comune nella giornata di domani. Il Consiglio comunale non sarà svolto”.

Ore 20.30 Al termine di una riunione tra il Sindaco ed il Presidente del Consiglio Mastromo (tra i 16 firmatari di dimissioni) quest’ultimo raggiunto dai nostri microfoni ha dichiarato che c’è “ancora un margine per ricucire lo strappo ed evitare il commissariamento del comune. Abbiamo chiesto al Sindaco una riunione fiume con i capogruppo. Sto cercando di mediare con tutti ma non ci sono sentimenti unanimi tra le varie forze politiche”. Il Sindaco si è trincerato dietro un no comment. Intanto per domani e’ previsto un consiglio comunale che potrebbe essere o l’ultimo dell’era Porcelli o il primo di un nuovo corso dell’amministrazione di Mugnano.

Sedici firme per decretare la fine anticipata dell’esperienza amministrativa targata Giovanni Porcelli. La notizia era nell’aria da alcuni giorni, ma soltanto oggi – dopo un’ultima e decisiva riunione – sedici consiglieri comunali hanno deciso di sottoscrivere l’atto che, di fatto, manda a casa il primo cittadino e la sua squadra di governo. Un’esperienza amministrativa contrassegnata da qualche alto (il primo anno e mezzo di consiliatura) e da molti bassi, verificatisi in particolar modo negli ultimi dodici-quindici mesi. Porcelli è stato travolto dalle innumerevoli divisioni interne, dalle plateali spaccature, come quella con l’Idv, ma anche e soprattutto per una serie di vicissitudini amministrative: il commissariamento dell’ambito sociale di zona, la grana mercato ittico, il fallimento della Munianum spa con le sue ricadute occupazionali, la vicenda stadio comunale e la mancata realizzazione di alcuni progetti. Senza contare il ricorso a ben cinque rimpasti di giunta (segno inequivocabile di litigiosità, scarsa fiducia nell’operato dei propri rappresentanti e compattezza di squadra) avvenuti nell’arco di soli quattro anni.

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