“Smettiamola, per favore, con il campanilismo becero per cui poiché è napoletano noi napoletani dobbiamo auspicare che vinca Sanremo un impresentabile”. A parlare in un’intervista all’AGI è Franco Cutolo, il padre di Giovanbattista, il musicista ucciso a Napoli lo scorso 31 agosto per uno scooter parcheggiato male.
Anche il padre di Giogiò contro Geolier: “È un impresentabile, è uno dei miti dell’assassino di mio figlio”
Anche il regista teatrale, come l’ex moglie Daniela Di Maggio, si è mostrato indignato per la premiazione al rapper di Secondigliano nella sala dei Bari del Maschio Angioino.
“Geolier è un ragazzo fortunato perché si è trovato spinto da un ingranaggio mediatico e pubblicitario che, a prescindere dal Festival di Sanremo, gli ha fatto intercettare il mood dei ragazzi – ha dichiarato Cutolo. – Ma ciò non giustifica la sua impresentabilità, la sua mancanza di cultura e di preparazione. Lo dico da artista che ha sempre rappresentato nel proprio teatro le minoranze, che ha dato spazio alla cultura popolare e alle culture subalterne ma qui, però, troviamo solo la cultura dell’efferatezza”.
“Mito dell’assassino mio figlio”
“Geolier è uno dei miti dell’assassino di mio figlio e questo non mi sorprende”, prosegue il regista, anche se l’artista partenopeo andò ai funerali di Giovanbattista e lanciò un appello ai ragazzi per condannare l’omicidio.
”Ma è retorica, quel che conta è ciò che lui rappresenta: nel look, nel modo di parlare, nel modello che offre ai ragazzi della strada. Smettiamola, per favore, con il campanilismo becero per cui poiché è napoletano noi napoletani dobbiamo auspicare che vinca Sanremo un impresentabile“, aggiunge il padre di Giogiò.
“Non parlo per classismo né disprezzo le periferie. Semplicemente, mi vergogno che si omaggi questo tipo di rappresentazione. E non solo perché sono il padre di Giogiò. Lo dico da napoletano e da artista”, conclude Franco Cutolo.