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E’ allarme siccità da Nord a Sud. Un’emergenza che ha spinto numerosi sindaci in Lombardia e Piemonte a sospendere l’erogazione nelle ore notturne. Circa 150 i comuni riforniti con le autobotti. Per arginare l’emergenza sono state introdotte sanzioni per chi innaffia giardini privati o spreca l’acqua per lavare l’auto.

Allarme siccità al Nord

La preoccupazione maggiore riguarda il Po e i laghi del Nord. I livelli delle precipitazioni sono i più bassi degli ultimi 70 anni. Poca acqua significa problemi per l’irrigazione dei campi e per le centrali idroelettriche in un periodo in cui aumentano i consumi per l’aria condizionata. Il governatore del Friuli, Massimiliano Fedriga, è pronto a varare lo stato d’emergenza idrica con un decreto. A ruota anche il Piemonte, il Veneto, la Lombardia e l’Emilia Romagna.

Ma l’emergenza si preannuncia nazionale. Il ministro alle Politiche agricole Stefano Patuanelli è pronto a dichiarare lo stato di crisi per la siccità. «Stato di crisi significa razionare l’uso dell’acqua, quindi meno pressione al rubinetto, l’utilizzo delle autobotti, l’intervento della protezione civile e la possibilità per i sindaci di emettere ordinanze per limitare l’uso dell’acqua. Ma servirebbe maggiormente uno stato di prevenzione. Le regioni del Nord Ovest sono già in sofferenza, e ora anche quelle del Nord Est sono in emergenza».

Ipotesi razionamento

Razionare l’uso dell’acqua significa chiuderei rubinetti nelle ore notturne per limitare il consumo domestico. Ma significa anche chiusura delle fontane pubbliche, riuso delle acque depurate per le attività commerciali, divieto di utilizzare acqua per innaffiare orti e giardini, lavare l’automobile, piazzette e vialetti e per riempire le piscine. E’ quanto hanno disposto alcuni comuni del Nord con apposite ordinanze.

Situazione in Campania

Secondo una stima della Coldiretti, al momento i danni inflitti dalla siccità al settore agricolo ammonterebbero a 2 miliardi di euro: più di un quarto del territorio nazionale (il 28%) è a rischio desertificazione e «sta affrontando una situazione di grave siccità che riguarda le regioni del Sud ma anche quelle del Nord, dove la grande sete assedia città e campagne, con autobotti e razionamenti in case, orti e giardini, i fiumi in secca, i laghi svuotati e i campi arsi». In Campania l’ondata di siccità ha provocato danni su grano duro con almeno il taglio del 20% delle rese nell’alto Casertano, nel Sannio e nell’Irpinia. Nell’immediato la situazione resta meno critica che in altre regioni, ma lo stato di prolungata siccità potrebbe avere effetti importanti anche nella Regione governata da Vincenzo De Luca da qui alle prossime settimane.

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