Si alza fortissimo il grido di dolore di Marika, la figlia di Jessica, la donna 35enne accoltellata sotto casa dall’ex compagno. Un agguato feroce, consumato appena mezz’ora dopo che Jessica aveva lasciato la caserma, convinta di essere finalmente al sicuro grazie alla protezione delle forze dell’ordine.
«Voglio giustizia per mia mamma»: l’appello di Marika dopo il tentato femminicidio di Jessica a Qualiano
La giovane figlia, sconvolta e testimone oculare dell’accoltellamento, lancia un appello che sta facendo il giro dei social e delle comunità locali: «Sono Marika, la figlia di Jessica, la ragazza miracolata di Qualiano. Voglio il suo assassino dentro per sempre! Basta femminicidi».
«Basta arresti domiciliari, basta braccialetti inutili»
Il messaggio di Marika è un atto d’accusa contro un sistema che – denuncia – non è riuscito a proteggere sua madre nonostante le denunce e i segnali d’allarme. «Basta arresti domiciliari dopo varie denunce. Basta braccialetti inutili e basta leggi che non portano alla salvezza di queste donne in pericolo», scrive la ragazza, mettendo il dito nella piaga di un Paese che continua a contare vittime nonostante misure giudiziarie già in atto. Il dettaglio più straziante rimane quel lasso di tempo tra la richiesta d’aiuto e l’aggressione: «Mia mamma mezz’ora prima dell’accaduto era in caserma, convinta di essere protetta dalle forze dell’ordine. Solo mezz’ora dopo!!!»
«Voglio giustizia per mia mamma. Voglio giustizia per tutte le donne»
Il suo è un appello che va oltre la vicenda personale e si trasforma in un manifesto contro la paura che paralizza tante donne vittime di violenza: «Non si può più vivere nella paura», scrive Marika, invitando tutti a condividere il suo messaggio affinché arrivi «a chi di dovere».
Intanto Jessica lotta per riprendersi da quello che la figlia definisce un “miracolo”. Intorno a lei, il silenzio di un paese scioccato, la rabbia di una famiglia che chiede giustizia e la voce di una figlia che ha deciso di trasformare il suo dolore in una battaglia. «Per favore condividete! Aiutateci a far arrivare il messaggio. Per noi questa è la realtà!» conclude Marika.







