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Boscoreale, oggi l’autopsia sul corpo di Nappo. Il giovane che ha sparato: “Mi pento, chiedo perdono”

«Mi pento di ciò che ho fatto e chiedo perdono». È quanto avrebbe detto, davanti al giudice durante l’interrogatorio di ieri mattina, Giuseppe Esposito, 18 anni. Il giovane per la prima volta rotto il silenzio riguardo all’uccisione di Pasquale Nappo, coetaneo rimasto vittima nella notte tra l’1 e il 2 novembre in piazza Pace, a Boscoreale. L’udienza si è svolta in un clima carico di tensione e di evidente turbamento emotivo.

Boscoreale, omicidio Pasquale Nappo. Il giovane che ha sparato: “Mi pento, chiedo perdono”

 

Esposito, difeso dall’avvocato Mauro Porcelli, ha confermato la sua versione: a suo dire, l’episodio sarebbe scaturito da una banale discussione tra giovani, senza collegamenti con contesti criminali organizzati. La difesa ha infatti contestato la contestazione della modalità mafiosa, insistendo sul fatto che il ragazzo non abbia alcuna appartenenza a clan e che l’accaduto non presenti elementi riconducibili alla camorra.

“Ho capito l’errore”

 

Un punto delicato trattato durante l’interrogatorio è quello della premeditazione. Secondo Porcelli, non si sarebbe trattato di un omicidio pianificato, bensì di una reazione improvvisa, nata da un momento di rabbia: non premeditazione, dunque, ma al massimo preordinazione. Sebbene Esposito fosse arrivato sul posto con Antonio Bbruzzese, armato e con la targa del motorino nascosta, la difesa sostiene che ciò non provi l’intenzione preventiva di uccidere. Qualora questa linea fosse accolta, l’accusa di premeditazione potrebbe cadere.

Nel corso del colloquio con il giudice, il ragazzo, in lacrime, ha anche voluto rilasciare alcune dichiarazioni spontanee. «Sono giorni che ci penso e sto male. Ho capito l’errore, ho tolto la vita a un altro ragazzo e me ne pento», avrebbe detto con voce commossa. Intanto oggi si terrà l’autopsia sul corpo di Pasquale Nappo, poi il corpo verrà restituito alla famiglia per consentire la celebrazione dei funerali.

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