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Pomigliano, rissa finita in tragedia: 51enne ucciso a calci e pugni

Pomigliano, rissa finita in tragedia: 51enne ucciso a calci e pugni
old wild west

Follia e sangue a Pomigliano nelle notte tra sabato e domenica. In un incrocio nevralgico della cittadina vesuviana, un uomo di 51 anni, Sdryan Albano, di nazionalità serba, è morto per le percosse subite durante una violenta rissa scoppiata – secondo quanto emerso – per futili motivi, probabilmente legati a un abuso di alcol.

Pomigliano, rissa finita in tragedia: 51enne ucciso a calci e pugni

 

Il pestaggio è avvenuto intorno alle 2:20 in via Trieste, all’angolo con via Leopardi, zona centrale e animata dalla movida del fine settimana. La vittima è stata trovata senza vita quattro ore dopo, riversa tra il marciapiede e la strada. Nessuno, nel frattempo, avrebbe chiamato le forze dell’ordine: un silenzio inquietante, rotto solo all’alba da una segnalazione anonima.

Secondo la prima ricostruzione, Albano sarebbe stato colpito alla nuca da un pugno letale, che gli avrebbe provocato un arresto cardiocircolatorio. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna, guidati dal maggiore Pietro Barrel, che hanno avviato immediatamente le indagini, coordinate dalla Procura di Nola.

Nel corso della stessa rissa è rimasto ferito un cittadino polacco, Janusz Posyac, 47 anni, ricoverato all’ospedale di Nola con una frattura alla caviglia e varie escoriazioni. Le sue condizioni non destano preoccupazione, ma la sua testimonianza è ritenuta fondamentale per chiarire la dinamica degli eventi.

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Arrestato presunto assassino

 

Le indagini hanno portato in poche ore all’arresto del presunto aggressore: si tratta di V.H., un ucraino di 37 anni, ora rinchiuso nel carcere di Poggioreale. L’uomo, secondo gli inquirenti, potrebbe aver agito sotto l’effetto dell’alcol, scatenando una furia omicida culminata con la morte di Albano e il ferimento di Posyac.

I segni della rissa erano ancora visibili ieri mattina, domenica 27 luglio: una fioriera rovesciata davanti a un bar, segni di colluttazione sul marciapiede, sangue sull’asfalto. Si presume che il pestaggio sia iniziato proprio lì, davanti all’ingresso dell’esercizio commerciale, per poi trascinarsi fino all’altro lato della strada.

A rendere ancora più cupo il quadro è il clima di omertà che circonda la vicenda. Nessuno dei residenti avrebbe visto o sentito nulla. “Stavamo dormendo”, hanno dichiarato in molti ai carabinieri. Nessuna collaborazione, nessuna segnalazione, nonostante il caos scoppiato in piena notte a pochi metri dalle abitazioni.

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