Sono quattro le persone ufficialmente iscritte nel registro degli indagati per la tragedia avvenuta nella mattinata di ieri, venerdì 25 luglio, in un cantiere dell’Arenella, dove tre operai hanno perso la vita precipitando da un’altezza di circa venti metri.
Operai morti a Napoli: due lavoravano in nero. Quattro indagati
Come riporta Il Mattino, la Procura di Napoli, guidata da Nicola Gratteri, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo, affidandolo alla sostituta procuratrice Stella Castaldo. Sul luogo dell’incidente è intervenuto anche il procuratore aggiunto Antonio Riccio, coordinatore della sezione Lavoro e colpe professionali.
Gli indagati – al momento iscritti a garanzia per poter nominare propri consulenti in vista degli accertamenti tecnici irripetibili – sono l’amministratore del condominio, il coordinatore della sicurezza del cantiere, Vincenzo Pietroluongo, titolare della ditta individuale esecutrice dei lavori, e il rappresentante della società che ha fornito la piattaforma elevatrice, ceduta improvvisamente durante le operazioni in quota.
Dalle prime verifiche dell’Inail è emerso che solo uno dei tre operai, Ciro Pierro, fosse assunto regolarmente. Gli altri due, Vincenzo Del Grosso e Luigi Romano (67 anni, il più anziano del gruppo), risultavano invece impiegati in nero. Proprio l’imprenditore edile si è recato, poche ore dopo l’incidente, presso gli uffici dell’Inail accompagnato dai suoi legali, dove è rimasto fino al tardo pomeriggio.

Le indagini stanno mettendo in luce gravi irregolarità nei protocolli di sicurezza. Secondo quanto accertato dai “Baschi Verdi”, sul carrello elevatore non sarebbero stati trovati né caschi protettivi né cinture di sicurezza, dispositivi obbligatori per legge in attività a rischio caduta. L’assenza delle imbracature, confermata anche da alcuni testimoni, avrebbe contribuito alla tragica caduta nel vuoto dei tre operai.
L’intera area del cantiere è attualmente sotto sequestro giudiziario, così come i corpi delle vittime, che verranno sottoposti ad autopsia nei prossimi giorni. Gli incarichi tecnici per l’analisi del cantiere e quelli medico-legali saranno conferiti lunedì.
Le famiglie delle vittime, sotto choc, hanno già denunciato la mancanza di attrezzature di sicurezza e, secondo fonti investigative, saranno ascoltate dagli inquirenti la prossima settimana.