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Lusciano, l’ultimo saluto a Giuseppe Serbolloni: chiesa gremita per i funerali del 21enne

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Chiesa gremita di giovani per l’ultimo saluto a Giuseppe Serbolloni, il 21enne deceduto in un incidente ad Aversa nel weekend. I funerali si sono tenuti oggi pomeriggi, alle 16, a Lusciano, sua città di residenza, presso la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta in Cielo.

Lusciano, l’ultimo saluto a Giuseppe Serbolloni: chiesa gremita per i funerali del 21enne

 

Alle esequie era presente il sindaco della cittadina dell’agro aversano, Marco Valentino, insieme ai consiglieri comunali e alla giunta. La fascia tricolore ha proclamato per l’occasione il lutto cittadino. Ad affollare il sagrato e le navate della Chiesa, sfidando il caldo e l’umidità, c’erano tanti ragazzi, per lo più amici e conoscenti della vittima. Alcuni di loro indossavano una t-shirt bianca raffigurante al centro il volto del 21enne e una scritta: “Il tuo sorriso correrà per sempre con noi”.

“A volte si pensa che i sacerdoti hanno bacchetta magica, sappiate che questa cerimonia quanto è faticosa cerimonia – ha dichiarato il parroco, Don Giuseppe Liguori, durante la sua omelia -. Quanto è faticoso vedere qui una bara bianca qui.  Carissimi amici, siamo qui in questa chiesa con il cuore squarciato e con un dolore che ci afferra e ci stordisce e ci toglie il respiro. Siamo ristretti in un silenzio assordante, accompagnando Peppe nel suo ultimo viaggio. Un ragazzo nel fiore degli anni con amori, progetti e speranze strappato all’improvviso da una tragedia dal sapore assurdo, il nostro grido è quello di Giobbe: perché? Perché proprio a lui? E perché così presto?”

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Poi ha continuato: “La tentazione di gridare che ‘Dio è morto’, con questa tragedia, ci viene da dirlo, perché il dolore è così acuto. La violenza di questo accaduto ci sbatte in faccia la terribile fragilità della condizione umana di Giuseppe, ma anche la nostra. Giuseppe era per voi ma anche per me come un membro di questa ciurma: educato, bello e sistemato. Il suo sorriso, la sua energia, la sua amicizia erano quel tesoro che noi perdiamo ma che resta con noi. C’è però una verità: nessun attacco, nessuna forza avversa può distruggere la vita di Giuseppe. Più forte è l’amore”.

L’omaggio

L’uscita della bara bianca è stata accolta da un lungo applauso e dal lancio di palloncini. A rendere ancora più intenso il momento, anche il rombo delle moto schierate lungo via Marfuggi: un ultimo, sentito omaggio al giovane che ha perso la vita mentre era in sella alla sua Yamaha, insieme all’amico Emilio. Quest’ultimo, inizialmente ricoverato all’ospedale Moscati di Aversa, è stato successivamente trasferito al Trauma Center del Cardarelli di Napoli a causa di fratture multiple riportate nel tragico impatto contro una Fiat 500, guidata da un ragazzo. Il giovane conducente dell’utilitaria è stato denunciato per omicidio stradale.

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