“Dobbiamo completare la campagna di vaccinazione, senza imbecillità, irresponsabilità, sapendo che è tutto nelle nostre mani. Se vogliamo richiudere l’Italia mettiamoci a giocare con il Covid”. Così il governatore campano Vincenzo De Luca, a margine del giuramento di Ippocrate dei giovani medici di Napoli, svoltosi questa mattina al teatro Augusteo.

Napoli, De Luca: “Natale libero? Dipende dai cittadini. Dobbiamo completare le vaccinazioni”

“Se vogliamo portare l’italia fuori dal tunnel – ha sottolineato De Luca – dobbiamo completare la campagna di vaccinazione e la cosa è delicata perché tra dicembre e gennaio avremo anche il picco dell’influenza. Se abbiamo un’ondata di influenzati avremo gli ospedali ingolfati. Il che significa ovviamente che non potremo dare assistenza ad altri nostri concittadini che hanno altre patologie. Dunque momento delicato, io sono fiducioso sinceramente. Non abbiamo avuto grandissime emergenze a Napoli e in Campania ma dobbiamo completare il ciclo di vaccinazioni”.

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L’Ente alla guida di palazzo Santa Lucia si è soffermato anche sul Natale. “Se sarà un Natale libero? “Dipende dai nostri concittadini. C’è da preoccuparsi? Certo, siamo a 8500 positivi. C’è una soglia critica oltre la quale anche se i positivi in grandissima parte non vengono ricoverati grazie alla campagna di vaccinazione, tuttavia il contagio si diffonde”, ha sottolineato il presidente della Regione Campania.

Mamma morta per Covid, De Luca: “Non bisogna banalizzare su virus”

De Luca fa riferimento a un episodio delle ultime ore che ha sconvolto un piccolo comune del Cilento: la morte di una mamma per Covid, ad Ascea. “Qualche ora fa credo sia morta una giovane mamma che era stata ricoverata quasi due mesi fa per Covid. una donna che era in gravidanza, è morto il bambino già un mese fa, è morta anche la mamma. Questi episodi drammatici ci sentono a ricordare che quando parliamo di Covid non bisogna banalizzare, ho la sensazione che molti guardino al Covid come a una influenza non è cosi. Abbiamo una aggressione per le fasce più giovani, sotto i 15 anni. Credo sia un dovere di civiltà – ha concluso – completare la campagna di vaccinazione”.

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