E’ un’inchiesta giudiziaria che si muove tra avvisi di garanzia (diciassette in totale) e sequestri di cartelle cliniche quella che deve far luce sulla prematura scomparsa di Cristofaro Agliata, l’ex assessore alle Politiche sociali morto nei giorni scorsi per le complicanze post operatorie di un intervento chirurgico. Sarà l’autopsia, disposta per la giornata di domani, a fissare i primi punti attesi dai magistrati della Procura di Benevento e a dare una direzione precisa a un’indagine che, al momento, non esclude alcuna ipotesi.

Gli avvisi di garanzia, scattati dopo la denuncia dei familiari di Agliata, sono stati notificati a diversi medici, tra chirurghi, anestesisti e radiologi, tutti in servizio presso la clinica Santa Rita di Atripalda e l’ospedale di Ariano Irpino, le due strutture sanitarie che, in due successivi momenti, hanno avuto in cura il noto esponente politico calvizzanese. In un primo momento si era parlato di un intervento di colecistectomia, ma la ricostruzione fatta dalla famiglia Agliata – come riportato dal sito di Teleclubitalia fin dalle prime ore successive al decesso – è stata seccamente smentita dai vertici del Santa Rita. “La notizia che il signor Agliata fosse stato operato di colecistectomia è del tutto priva di fondamento – spiegano in una nota i responsabili della struttura sanitaria irpina – Non è possibile, per motivi di privacy e per l’espressa richiesta della famiglia Agliata, entrare ulteriormente nel merito della questione. Si precisa tuttavia che si è trattato di un intervento più complesso e gravoso di una semplice colecistectomia. La casa di cura Santa Rita fornirà naturalmente tutte le informazioni del caso all’autorità competente”.

Ma a quale intervento chirurgico era stato sottoposto il 55 enne esponente della giunta Salatiello? Gli sarebbe stato applicato, secondo quanto trapelato nelle ore successive al decesso, un by-pass gastrico, di solito impiantato a pazienti affetti da obesità patologica. La morte è sopraggiunta nelle prime ore del mattino del 25 marzo, intorno alle 6,15, per un arresto cardiaco provocato, verosimilmente, da un’embolia polmonare. “Siamo sereni – sottolinea intanto Maurizio Guerrini, coordinatore generale della casa di cura Santa Rita – Gli avvisi di garanzia ai nostri medici sono atti dovuti in casi come questi. Siamo certi di aver fatto tutto il possibile, secondo scienza e coscienza, per salvare la vita al signor Agliata. Attendiamo con fiducia l’esito delle indagini”. All’esame autoptico di domani, che si terrà presso l’ospedale Rummo di Benevento, parteciperà anche un perito di parte nominato dalla famiglia Agliata. Dopodiché il feretro giungerà al municipio di Calvizzano, dove sarà allestita una camera ardente. Per il giorno dei suoi funerali (domani pomeriggio o mercoledì mattina), che si terranno nella chiesa di San Giacomo apostolo, è stato proclamato anche il lutto cittadino.

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