Un recentissimo reportage pubblicato da un sito di informazione indipendente ha mostrato la drammatica situazione del Parco delle Colline Metropolitane di Napoli, che si estende nel quartiere di Chiaiano ed ospita ventisei cave, tutte di proprietà privata tranne una comunale: una di queste è letteralmente scomparsa, poiché riempita in tutta la sua profondità da materiali di cui non si conosce l’origine, probabilmente rifiuti sversati lì nel corso degli anni. Entrando nelle cave e nelle grotte della Selva di Chiaiano è possibile scorgere ad occhio nudo ogni tipo di rifiuto, e c’è da interrogarsi su cosa potrebbe nascondere il sottosuolo di quest’area e su quali materiali potrebbero giacere sotto le cave scomparse tra i rifiuti.

Nel 2008 era stato presentato un progetto per fare delle cave di tufo di Chiaiano un grande distretto eco-energetico della periferia nord di Napoli e renderle così volano economico e di riscatto per un hinterland dove il disagio sociale ed occupazionale è forte, ma il progetto, però, è rimasto solo su carta, nonostante i sette milioni e mezzo di euro di investimento finanziati dalla Regione Campania e l’elaborazione di un PUA per la salvaguardia e valorizzazione della Selva.

Intanto nelle cave di Chiaiano si scaricano ancora amianto e pneumatici senza alcun controllo, vi è forte preoccupazione per la falda acquifera ed il quartiere intero è tra quelli con la più alta mortalità per tumore della città. Per questi motivi l’on. Arturo Scotto, deputato di Sinistra Ecologia Libertà, ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per chiedere di accelerare iter e percorsi di intervento al fine di provvedere in tempi estremamente rapidi alle bonifiche di Chiaiano, di controllare che il processo di bonifica del territorio non diventi un nuovo core business della criminalità organizzata e di reinvestire i capitali sequestrati alla camorra nelle stesse bonifiche ambientali, usandoli cioè per risanare quei luoghi contaminati dagli stessi clan, recuperando fondi e, contestualmente, dando un segnale concreto sul concetto che chi inquina paga.

Arturo Scotto

Deputato Sinistra Ecologia Libertà

Comunicato stampa

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