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E’ un fiume in piena Enzo Cacace. L’ex detenuto paralitico vittima delle violenze e dei pestaggi commessi dalla Polizia Penitenziaria nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Cacace, che ha scontato la sua pena, è tornato in libertà a settembre dopo 29 anni di detenzione.

Violenze nel carcere, parla Enzo Cacace

“Sono stato il primo ad essere tirato fuori dalla cella insieme con il mio piantone perché sono sulla sedia a rotelle – racconta all’Ansa -. Mi hanno dato manganellate in testa, poi sulla schiena. Un conto è dirlo, un altro è sentirlo”.

Poi continua, fornendo anche dettagli raccapriccianti sulle violenze e i pestaggi compiuti nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. “Ci hanno massacrato, hanno ammazzato un ragazzo. Hanno abusato di un detenuto con un manganello, infilandoglielo nel retto. Mi hanno distrutto, mentalmente mi hanno ucciso. Volevano farci perdere la dignità ma l’abbiamo mantenuta. Sono loro i malavitosi perché vogliono comandare in carcere. Noi dobbiamo pagare, è giusto ma non dobbiamo pagare con la nostra vita. Voglio denunciarli perché voglio i danni morali”.

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