de luca mascherine

“A chi esulta perché può togliere la mascherina direi: imbecille”. Sono le parole del presidente della Regione Vincenzo De Luca relativamente allo stop da oggi di indossare la mascherina anche all’aperto.

De Luca e l’obbligo di mascherina

“Sembra diventata una battaglia di civiltà e invece abbiamo solo eliminato una protezione per noi e per le nostre famiglie. Portare la mascherina in tasca vuol dire rischio di contagiarsi ogni volta che la si prende, perché il virus si deposita sulla facciata esterna. Inoltre, come si fa a stabilire quando metterla e quando no?” ha detto il presidente.

Poi, la frecciata al popolo napoletano: “Vedo che cosa sta succedendo in giro, ma a Napoli metà dei cittadini non la mettevano neanche prima”.

De Luca ha persino chiesto le dimissioni del ministro Speranza e del commissario Figliuolo. “Qualcuno dovrebbe spiegare a Figliuolo che il Commissario Covid è lui e quindi, in questi casi, o si dimette il commissario o il ministro della Salute. Se si dimettessero tutti e due e andassero a casa, sarebbe meglio” ha tuonato.

“Io credo che tenere la mascherina non credo sia un grandissimo sacrificio – dice – a fronte del rischio che corriamo con la variante Delta. In Campania bisogna tenere la mascherina sempre: è chiaro che se vai al mare te la togli e se stai a pranzo in un ristorante te la togli. Si tratta, però, di un’assoluta ipocrisia dire, come dicono a Roma al ministero, ti porti la mascherina in tasca. Poi è chiaro che quando sei in strada ti devi mettere la mascherina sempre, tranne che ovviamente se stai a mare, vai a fare footing alle 8 di mattina, stai in un parco. Le cose ragionevoli le comprendiamo tutti quanti”.

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“Questa cosa delle mascherine è diventata come una battaglia di civiltà. Dicino di aver tolto il divieto di mascherine. Imbecille – aggiungo io – perché hai tolto un elemento di protezione per te, per i tuoi figli e per i tuoi familiari. Abbiamo già cominciato a vedere quello che succede: qui a Napoli per la verità la metà già non la metteva la mascherina, mancava solo che rendessimo non obbligatorio l’uso. Poi abbiamo visto a Lodi: rave party, gente che va a ballare, centinaia di ragazzi, come siamo felici, che bella libertà abbiamo conquistato: questi andranno a finire in terapia intensiva fra poco. La comunicazione demenziale sui vaccini ha determinato un rallentamento drammatico e una crisi di fiducia in milioni di cittadini. Poi ci sarà anche una componente di scarso spirito civico, di qualche componente di furbizia, tutto quello che si vuole, ma il punto di svolta è stato determinato da quella comunicazione. In Campania c’è un dato ancora più grave: nel momento in cui era pienamente in atto la campagna di vaccinazione non ci hanno mandato i vaccini. Noi in qualche fine settimana abbiamo dovuto chiudere i centri di vaccinazione perché non arrivavano i Pfizer. Ancora oggi c’è uno scandalo che permane nella distribuzione dei vaccini. La regione Lazio, stessa popolazione della Campania, riceve 240mila vaccini in più rispetto alla Campania. Sono degli irresponsabili e sono fra i responsabili di questa mancata adesione alla campagna di vaccinazione”.

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