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Barbieri e parrucchieri affilano le forbici in vista dell’ingresso in zona rossa della Campania a partire da lunedì 8 marzo. Nella giornata di domenica resteranno aperti tutta la giornata. Almeno è quanto intendono fare moltissimi commercianti del settore che lavorano a Napoli e in provincia.

Napoli, barbieri e parrucchieri aperti tutta la domenica

A Giugliano tutti i barbieri e i parrucchieri hanno aderito all’iniziativa. Domani, 7 marzo, le serrande dei loro saloni di bellezza resteranno alzate per sfruttare al meglio l’ultima giornata di lavoro e offrire gli ultimi servizi ai propri clienti prima della chiusura obbligatoria imposta dall’ordinanza del Ministero della Salute.

Nella giornata di ieri, infatti, Roberto Speranza ha firmato il provvedimento che decreta il passaggio della Campania in zona rossa. In base al nuovo DPCM varato dal Governo Draghi e in vigore dal 6 marzo, nella fascia di rischio più alta tutti i barbieri e i parrucchieri devono chiudere, così come i centri estetici, i negozi di abbigliamento e le gioiellerie.

Una scelta controversa, che rischia di mettere in crisi un altro settore del commercio già duramente colpito dalla prima fase della pandemia quando, in occasione del primo lockdown, tutti i negozi furono costretti alla chiusura. I commercianti hanno accolto con sentimenti di rabbia e rassegnazione l’ennesimo passaggio della Regione in zona rossa. Anche le attività commerciali che resteranno aperte, infatti, dovranno sopportare l’inevitabile calo della clientela dovuto alle limitazioni imposte alla mobilità.

Domani quasi tutti i barbieri e i parrucchieri hanno deciso così deciso di restare aperti per beneficiare dell’ultimo giorno in zona arancione. Si tratta anche di una forma di protesta pacifica contro le scelte dell’Esecutivo di colpire una categoria che da mesi cerca di lavorare nel rispetto di tutte le norme anti-covid. La riapertura delle attività resta al momento un’incognita: si prevede una “sosta” della Campania in rosso per almeno tre settimane, prima della stretta nel periodo di Pasqua. Una situazione di incertezza che solleva ulteriori interrogativi relativi al rebus dei ristori di cui potranno godere le categorie produttive colpite.

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