messaggio natale papa francesco

“Sia garantito l’accesso ai vaccini e alle cure. Di fronte a una sfida che non conosce confini, non si possono erigere barriere. Siamo tutti sulla stessa barca”. In una Piazza San Pietro deserta e chiusa causa zona rossa e misure anti-Covid, Papa Francesco dentro al Palazzo Apostolico ha letto il messaggio natalizio prima di impartire la benedizione al mondo intero, Urbi et Orbi.

La scelta del palazzo apostolico è stata presa per evitare assembramenti in piazza. Nel suo messaggio, il Pontefice ha parlato dei vaccini anti-covid da garantire a tutti, delle sofferenze dei bambini in Siria, il conflitto che ancora serpeggia latente in Nagorno-Karabakh, delle devastazioni dovute ai cataclismi di origine climatica. Elenca le minoranze perseguitate, compreso i Royngya in Myanmar ma tralascia quello che accade ai tibetani, agli Uiguri e a quello che succede ad Hong Kong. Non arrivano invece conferme alle indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi, che vorrebbero papa Bergoglio a un passo dalle dimissioni.

Messaggio di papa Francesco

“Ogni persona è un mio fratello – ha detto Bergoglio -. In questo momento storico, segnato dalla crisi ecologica e da gravi squilibri economici e sociali, aggravati dalla pandemia del coronavirus, abbiamo più che mai bisogno di fraternità. Non una fraternità fatta di belle parole, di ideali astratti, di vaghi sentimenti. Una fraternità basata sull’amore reale, capace di incontrare l’altro diverso da me, di con-patire le sue sofferenze, di avvicinarsi e prendersene cura anche se non è della mia famiglia, della mia etnia, della mia religione; è diverso da me ma è mio fratello, è mia sorella. E questo vale anche nei rapporti tra i popoli e le nazioni”.

E poi ancora Francesco ha continuato così: “Il Bambino di Betlemme ci aiuti allora ad essere disponibili, generosi e solidali, specialmente verso le persone più fragili, i malati e quanti in questo tempo si sono trovati senza lavoro o sono in gravi difficoltà per le conseguenze economiche della pandemia, come pure le donne che in questi mesi di confinamento hanno subito violenze domestiche”. Infine il suo pensiero è andato alle famiglie: “a quelle che oggi non possono ricongiungersi, come pure a quelle che sono costrette a stare in casa. Per tutti il Natale sia l’occasione di riscoprire la famiglia come culla di vita e di fede”.

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