Anche questa domenica il lungomare di Napoli è stato preso d’assalto da migliaia di persone. Giovani, anziani e bambini. Molti senza mascherina. A nulla sono valsi gli appelli alla responsabilità lanciati dal personale sanitario e dal governatore Vincenzo De Luca.

Napoli, lungomare di Napoli preso d’assalto: il covid non ferma la gente

Famiglie, ciclisti, ragazzi si sono riversati sul lungomare. Alcuni in bici, molti a piedi. . C’è chi ha persino pensato di concedersi un tuffo approfittando del tepore autunnale. All’invito di De Luca rivolto ai sindci di chiudere lungomari e piazze, De Magistris ha risposto di no. “Purtroppo chiudere il lungomare non è la soluzione alle immagini delle file di ambulanze e al collasso di ospedali, altrimenti lo avremmo già fatto”.

“Il momento è di alta tensione – spiega De Magistris – e non mi stancherò di ripetere il mio pensiero, fondato su valutazioni oggettive e non su impostazioni dogmatiche. Mi rendo conto della semplificazione che fa notizia ‘De Magistris non chiude il lungomare’, ma le situazioni complesse e purtroppo drammatiche necessitano di soluzioni complesse”.

De Magistris ribadisce che “Napoli non è un piccolo comune, è una grande metropoli, con la maggiore densità abitativa d’Europa. Soprattutto quando il tempo è buono, come in questi giorni, la gente esce per strada e la limitazione degli orari concentra ancora di più le persone nelle uscite. La città è vasta e piena di luoghi attrattivi, anche di piccole dimensioni, ed è intuibile che nel momento in cui chiudi una strada o una piazza, le persone si sposteranno nella strada o piazza limitrofa, addirittura accentuando la presenza di persone nei luoghi rimasti aperti e quindi favorendo addirittura gli assembramenti, con un effetto imbuto”.

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