Parte lunedi 13 luglio nello Spazio Comunale Piazza Forcella, dedicato alla giovane vittima di camorra Annalisa Durante, il “Sentiero della Luce”: percorso ideato in collaborazione con l’artista Giuseppe Menozzi, allo scopo di dar vita a laboratori di arte terapia e di inclusione per soggetti svantaggiati (minori a rischio, persone con disagio mentale e con disturbi dello spettro dell’autismo) in un luogo simbolo di rinascita della città di Napoli, quale la Biblioteca Annalisa Durante di Forcella, creando un ponte di collegamento con l’esposizione delle sue opere sulla spiritualità – in programma al PAN dal 2 al 30 settembre pp.vv. – e con esperienze pittoriche e di arte terapia sviluppatesi in altre regioni italiane e del mondo.

Partner di questo importante percorso artistico ed inclusivo sono le Unità di Salute Mentale 24-31 e 73 dell’ASL Napoli 1 – Centro, l’Associazione Psich’è e l’Associazione Annalisa Durante, con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e dell’Associazione Soroptimist International Club Napoli.

I laboratori che si terranno presso lo Spazio Comunale di Forcella saranno diretti dal dott. Martin Stoecklin, esperto in arte terapia, con la collaborazione di alti esponenti della scienza e della medicina che hanno offerto la propria disponibilità, tra i quali lo psichiatra, oncologo ed immunologo Giulio Tarro, già presente nei precedenti incontri di programmazione.

Attori importanti del percorso sono:
1. Luisa Russo, Neuropsichiatra infantile, con la sua équipe multidisciplinare;
2. Giuseppe Auriemma, Psichiatra Uosm Centro Storico ASL Na1 centro e tutta l’équipe;
3. Emilio Costagliola, Centro Diurno di Riabilitazione psicosociale;
4. Francesco Blasi, Direttore delle Uosm 24-31 /73 dell’Asl Napoli 1 Centro;
5. Antonio Barometro, presidente dell’Associazione di volontariato “PSICH’È”, formata
da Pazienti, Famiglie, Operatori della Salute Mentale;
6. Libera D’Angelo, Presidente di Associazioni di volontariato;
7. Giuseppe Perna, presidente dell’APS Annalisa Durante e direttore della Biblioteca a porte aperte, Casa di Quartiere;
8. Giovanni Durante, papà di Annalisa

Mostra antologica del Maestro Giuseppe Menozzi

La mostra, voluta dall’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, verrà inaugurata il 2 settembre e rimarrà attiva fino al 30 settembre 2020.

Saranno esposte un centinaio di Opere nel prestigioso Museo d’Arte Moderna di Napoli, il PAN, occupando tutto il secondo piano del Palazzo. L’esposizione raccoglie cinquant’anni di ricerca del Maestro sulla spiritualità, e su quel Punto Luce, che tanti artisti hanno inseguito, ma che pochi hanno raggiunto.

La mostra vedrà i tre periodi più significativi del lavoro del Maestro Menozzi, e precisamente: “i cavalieri dell’apocalisse”, “l’evento” e “la luce TAU”. Verranno esposte opere provenienti da sedi importanti di città come New York, Londra, Berlino, Parigi e Praga, presentate appositamente per l’occasione, e una collezione realizzata in particolare per questo evento, tutta realizzata con l’intento di portare spiritualità e di suscitare nel visitatore un momento di riflessione e di serenità per l’Umanità intera.

L’anteprima della Mostra si terrà presso la Biblioteca Annalisa Durante, luogo di svolgimento dei laboratori di inclusione, nella quale sono state collocate già due opere dell’autore. Il Sentiero della Luce riguarda il complesso rapporto tra l’immagine e la reazione spirituale dell’uomo che osserva l’opera d’arte. È questo un tema che Giuseppe Menozzi, indiscutibile artista, personaggio e uomo di rara sensibilità, intende proporre negli spazi del palazzo delle Arti di Napoli.

Il mondo spirituale e febbrilmente creativo di Giuseppe Menozzi si rivolge perciò all’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli per proporre un importante evento culturale nella programmazione dei prossimi eventi artistici napoletani. Manifestazione a cura di Gianfranco Ferlisi, storico dell’arte e curatore di importanti mostre alle Gallerie Estensi e alla Casa del Mantegna, e dal prof. Philippe Daverio, storico d’arte di fama internazionale.
La personale del maestro Giuseppe Menozzi si prefigge di essere uno spaccato inclusivo di arte, socialità e psicoterapie alternative. Infatti, la mostra nella sua rappresentazione pittorica, che vedrà l’esposizione di 100 opere al Palazzo delle Arti di Napoli – P.A.N., si connota di spunti antropologici, solidali e sociosanitari che in un tutt’uno sperimentano con l’Art therapy un’attività finalizzata all’inclusione di ragazzi a rischio e di ragazzi affetti da “Autismo”.

L’arte e la cura

Francesco Blasi, direttore salute mentale dei distretti 24, 73 e 31 a Napoli centro.

“Morte alla ceramica!” diceva Sergio Piro, per allontanare dal campo della cura il manierismo, la stereotipia, il sentore di ergoterapia manicomiale che spesso si avverte nelle pratiche malamente dette riabilitative in salute mentale. Qui invece non si tratta di intrattenere qualcuno, ma di istigare alla speranza tutti i partecipanti al processo di liberazione dalla sofferenza, stimolando i processi creativi di ognuno di noi, una mimesi magica che spesso gli artisti sanno generare.

Non esiste qualcosa che assomigli ad un’arte terapia, e quindi non esiste l’arte terapeuta. Esistono delle persone generose che, a volte, regalano a chi soffre una chiave per una, del tutto personale, ricerca di un’etica e di un’estetica del bello, contro l’esclusione, la sofferenza e la guerra. A questo tendiamo nei limiti delle nostre forze e delle nostre capacità.

Breve nota sull’artista Giuseppe Menozzi, pittore

Nato nel 1956 a Mirandola (Modena), ha sempre vissuto nel Comune di Camposanto. È il contesto rurale a ispirare i suoi primi disegni ed è la sorella Anna che intuisce le doti naturali dell’artista e lo sprona a continuare. A vent’anni tiene la sua prima personale presso la Biblioteca Comunale di Montesanto. La visitazione dei luoghi francescani segna indelebilmente il suo percorso che accende le sue opere di una più profonda spiritualità. Nel
1990 la decisione di dedicarsi completamente e solamente alla pittura.

Giuseppe Menozzi, la cui opera “La voce del giusto” è stata copertina del numero 51 del Catalogo dell’Arte Moderna Editoriale Giorgio Mondadori, ha all’attivo centinaia di mostre istituzionali, fra cui ricordiamo quella del Premio Bancarella, quella dedicata al suo lavoro dalla Regione Toscana, con un’opera scelta per la Pinacoteca della Regione stessa, quella fatta alla Biblioteca Umanistica a Milano, quella che ha inaugurato il semestre italiano al Parlamento Europeo a Bruxelles.

Nel suo curriculum vari sono i premi vinti, fra i quali il Foyer des Artistes a La Sapienza di Roma, ritirato con il direttore del Tg1 Fabrizio Del Noce, il Torre di Castruccio a Carrara, ritirato con Antonino Zichichi e Margherita Hack. Oltre alle numerose personali in Emilia, ha esposto a Londra, Parigi, Zagabria, Firenze,
Roma, Milano, Torino, Mantova ed altre località italiane.

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