Sono 40 i positivi del focolaio di Mondragone. E’ l’esito degli ultimi tamponi processati nella giornata di ieri, quando il numero ufficiale dei contagiati era fermo a 29. Ma preoccupa ancor di più l’irreperibilità di ben 4 infetti, che hanno abbandonato la zona rossa senza rientrare a casa.

Mondragone, il focolaio cresce: sono 40 i contagiati

In città è tornato l’obbligo della mascherina, così come disposto dal governatore De Luca. Cresce la paura tra i cittadini per una possibile espansione dell’epidemia anche al di fuori della “red zone”. Preoccupa pure la tensione sociale all’interno dei cinque palazzi del complesso residenziale attorno al quale da lunedì sera è stato installato il cordone sanitario.

I bulgari risultati negativi al tampone, infatti, protestano e chiedono di poter uscire di casa, almeno per andare al lavoro. Le disposizioni anti-covid invece sono rigide: nessuno può varcare la zona rossa. A portare alimenti e generi di prima necessità sono i volontari della Protezione Civile.

Sulla vicenda è intervenuto Matteo Salvini: «Il governatore che perde tempo a insultare la Lega e a lanciare slogan su lanciafiamme anti-assembramenti, dovrebbe spiegare come mai non riesce a risolvere neppure il problema di Mondragone ». Il vescovo di Sessa Aurunca Orazio Francesco Piazza invita invece alla civile convivenza: «La notizia del nuovo focolaio non deve indurci allo sconforto o ad atteggiamenti xenofobi. Deve aiutarci a costruire una sensibilità comunitaria che sappia rispondere alle urgenze».

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