Si tornerà tra i banchi a settembre. Chiaramente con delle misure ad hoc per scongiurare il rischio di contrarre il virus a scuola. Tra queste, è previsto l’uso obbligatorio della mascherina per tutti. Gli ingressi e le uscite saranno scaglionati per evitare assembramenti.

Il distanziamento sarà di almeno un metro nelle aule e con ogni probabilità vi saranno turni anche all’interno della stessa classe. Tuttavia, non mancano dubbi e perplessità: gli spazi e la data delle elezioni, che coinciderebbe con la riapertura della scuola, sono i temi più spinosi. Sulla questione è intervenuta l’Assessore all’Istruzione della Regione Campania Lucia Fortini nel corso della trasmissione Tg club speciale Coronavirus in onda su Teleclubitalia.

A settembre si tornerà in aula con le dovute misure di sicurezza, ma come sarà la scuola in Campania?

La prima questione è quando si tornerà a scuola. Stamattina c’è stata riunione alla nona commissione, erano presenti quasi tutti gli assessori regionali. Al momento c’è un problema da risolvere: le elezioni. Non possiamo ricominciare l’anno scolastico per qualche giorno e poi richiuderle per preparare i seggi elettorali con sanificazioni prima e dopo. Abbiamo posto la questione al governo: il diritto allo studio non può essere compromesso dalle elezioni. Chiediamo che le elezioni si svolgano prima di quella data, in modo da consentire a tutte le Regioni un avvio tranquillo a scuola.

Per quanto riguarda il ritorno nelle scuole, ci sono stati una sorta di linee guida che sono stata approvate dalla task force. In realtà dicono poco o nulla. Tolti il metro per un metro e i dispositivi di sicurezza danno un’enorme responsabilità ai dirigenti. Questo non ha convinto la Campania e le altre Regioni, che hanno atteso due mesi per aver indicazioni chiare.

Abbiamo chiesto, e proprio oggi dovrebbe esserci un incontro con Bonaccini, al quale parteciperà l’assessore Grieco, che è coordinatore della nona commissione, un incontro con il Ministro dell’Istruzione Azzolina e Il Presidente del Consiglio Conte, in modo da immaginare un avvio dell’anno scolastico più sicuro possibile.

Settembre è dietro l’angolo. Oggettivamente c’è un problema: gli spazi. Come si farà a garantire la distanza di sicurezza nelle classi?  

Non c’è una risposta. Va bene utilizzare palestre e laboratori, ma sono in numero limitato. Non è possibile immaginarli come classi. Tra l’altro la cifra che è stata inserita nell’ultimo decreto è estremamente irrisoria. E’ vero che hanno dato ai comuni poteri commissariali, ma il problema è che non hanno risorse. E 30 milioni, almeno come è sembrato di capire dalla bozza che circolava in commissione, sono assolutamente una cifra quasi ridicola rispetto a quelle che saranno le esigenze.

Inoltre, in commissione hanno fatto notare che non tengono conto dei corridoi, cioè dello spazio che si crea tra un banco e l’altro. Quello che possiamo fare in Regione è un’attività di prevenzione. Ieri c’è stato il primo incontro operativo, il presidente De Luca ha voluto avviare una campagna imponente rispetto ai tamponi e i test rapidi da fare sui docenti e sul personale impegnati negli esami di stato. Saranno circa 27mila le persone coinvolte in questo progetto, in modo da tranquillizzare le famiglie e gli stessi docenti. Il test rapido e il tampone ci consentiranno di stare un po’ più tranquilli.

Per le scuole paritarie che si sono trovate in difficoltà nella gestione della didattica a distanza pensate di fare qualcosa? 

Il Governo ha stanziato delle risorse. Ora, se siano abbastanza o meno lo giudicheremo dopo il riparto Regione per Regione. Noi pensiamo di destinare una parte dello 0-6 e, quindi i fondi del reparto ministeriale, alle scuole paritarie e private. Per gli altri ordini e gradi, le difficoltà sono state inferiori poiché la scuola non si è fermata. Molte scuole hanno continuato a percepire le rette da parte della famiglia. Ma mi rendo conto che anche per loro non è stato facile. Probabilmente lo stanziamento delle risorse da parte del governo potrà, non dico risolvere, ma tamponare i problemi.

Ieri Lei ha portato delle proposte e delle delibere in Giunta. Di che si tratta?

Sono andate in Giunta alcune delibere, tra cui una di programmazione sul “dopo di noi”. Mi occupo di istruzione ma ho anche la delega delle politiche sociali e politiche giovanili. Il tema del “dopo di noi” è estremamente sentito dalle famiglie. Chiunque abbia un figlio con disabilità vuole stare tranquillo quando non ci sarà più. Per quanto riguarda le misure dell’istruzione e delle politiche sociali, abbiamo messo in campo una programmazione imponente. Siamo arrivati a un miliardo di euro per l’emergenza Covid. Lo dico in anteprima: lunedì dovrebbe arrivare, attraverso poste italiane, il bonus per i 26mila beneficiari del Bando con le Famiglie con figli meno di 15 anni.

Quali sono gli altri bonus?

Abbiamo pensato a tutti.  Per le scuole superiori c’è il bonus ioStudio valido fino al terzo anno, ma non è ancora pronta la graduatoria perché sono fondi ministeriali. Poi abbiamo il bonus per gli studenti universitari, che già stanno ricevendo, che è di 250 euro. Stiamo procedendo come una catena di montaggio: mano a mano approviamo le graduatorie, poi partono le liquidazioni e infine controlliamo le domande per aiutare le persone.

Manca poco all’esame di Stato, come si svolgerà? 

Per quanto ci riguarda, abbiamo lanciato il piano Scuola Sicura. Quindi saranno fatti test rapidi e tamponi per tutti i docenti e il personale impiegato. E’ chiaro che ci sia grande agitazione tra gli studenti, perché sarà un esame di Stato differente e si dovrà in qualche modo riassumere tre prove in una soltanto. Poi c’è anche il fatto che dura un’ora, che non mi ha tanto convinta. L’ho detto a tanti studenti: un’ora passa in fretta, e poi sapere che dovrà durare un’ora mette anche ansia. Questi limiti li avrei evitati. Dico a tutti gli studenti di stare tranquilli, di fronte a voi, anche se a debita distanza, ci saranno i professori che vi hanno conosciuto e visto crescere, quindi capiranno lo stress che avete vissuto. In bocca al lupo a tutti e state tranquilli.

 

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