L’Asl Napoli 1, guidata da Ciro Verdoliva, è a rischio scioglimento per presunte infiltrazioni camorristiche. Nel mirino ci sono in particolare alcuni ospedali, tra cui il San Giovanni Bosco.

Infiltrazioni della camorra all’Asl Napoli 1

L’avvio dell’iter scaturisce dalle indagini dell’autorità giudiziaria sui clan attivi a Nord di Napoli in cui tra l’altro l’ex ristorante del San Giovanni Bosco sarebbe diventato la sede logistica dell’Alleanza di Secondigliano in cui avvenivano assunte decisioni criminali. Di recente il Prefetto di Napoli, riporta Il Mattino, ha girato i dati con un parere al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese a cui ora spetta la decisione.

Tuttavia, come riferisce una nota del Viminale, “nessuna decisione è stata assunta, fino ad ora, dal ministro dell’Interno in merito alla proposta di scioglimento della ASL Napoli 1“. Al momento è ancora in corso la fase istruttoria affidata agli uffici competenti.

“Si precisa peraltro che, a seguito dell’entrata in vigore del decreto legge 18/2020, che ha rimodulato i termini di tutti i procedimenti ex articolo 143 del Testo unico degli enti locali, il ministro dovrà eventualmente formulare la proposta al Consiglio dei Ministri entro il prossimo mese di dicembre“. Dunque, ci vorrà tempo per la decisione finale.

Lo scontro politico

La vicenda ha inevitabilmente riacceso lo scontro politico. “A quasi un anno dalla relazione a firma di parlamentari e consiglieri regionali campani del Movimento 5 Stelle sulle gravissime criticità nella gestione della Asl Napoli 1, a seguito della quale fummo ricevuti dal presidente del Consiglio Conte, e a conclusione di accertamenti della Commissione di accesso sulle infiltrazioni camorristiche, che abbiamo fortemente chiesto e ottenuto con un’interpellanza presentata alla Camera dei Deputati, apprendiamo della decisione del ministro degli Interni di decretare lo scioglimento della più grande azienda sanitaria del Mezzogiorno”, attacca la capogruppo regionale M5s Valeria Ciarambino.

Ieri anche il commento di Matteo Salvini: “Il governatore Vincenzo De Luca aveva parlato di “atto ridicolo e cialtronesco”, ma avevamo ragione noi: perfino l’attuale governo ha acceso la luce sull’Asl 1 di Napoli, la più grande d’Europa con oltre 6mila dipendenti e in odore di camorra: iniziò a essere controllata con severità quando la Lega era al governo, anche se il presidente della Regione non gradì. In queste ore emergono conferme preoccupanti: nonostante le proteste di De Luca, il Viminale è pronto a proporre lo scioglimento della Asl 1. Il presidente della Regione del Pd viene smentito perfino dal governo nazionale di cui fa parte il Pd, peraltro su un tema così importante e dopo altri scandali come l’ospedale di Caserta sciolto per infiltrazioni pochi anni fa. De Luca, chi è “ridicolo e cialtronesco”? Invece di prendersela con i giovani, con i baristi e con i pizzaioli, De Luca dovrebbe preoccuparsi degli ospedali, chiusi e aperti, della Campania”.

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