3 giugno apertura regioni

Apertura delle regioni il 3 giugno? Cosa accadrà il 3 giugno è ancora incerto. Il governo e il comitato tecnico scientifico stanno ancora studiando i dati dei contagi dopo le riaperture del 4 e del 18 maggio. Al momento sono ancora la Lombardia e il Piemonte a preoccupare. Il 3 giugno dovrebbero allentarsi le ultime maglie sulla mobilità. La decisione finale è attesa tra venerdì e sabato con le pagelle del ministero della Salute: il meccanismo messo in piedi dal ministro Roberto Speranza dirà, sulla base di 21 parametri, quali saranno i territori che potranno uscire dall’isolamento.

Il nodo principale è lo spostamento tra regioni che al momento è consentito solo per motivi di lavoro, sanità e per il rientro al proprio domicilio. Il responso dell’algoritmo sui rischi nelle regioni sarà fondamentale per dare dunque il via libera. Al momento Palazzo Chigi non può che guardare i bollettini della Protezione civile e quelli di ieri hanno confermato un trend che tutti conoscono: “In Italia la curva continua a piegarsi dal lato giusto”, ha detto Speranza. Salvo sottolineare l’esigenza di “cautela”.

3 giugno, apertura delle Regioni?

D’altronde, anche ieri il numero dei nuovi contagiati in Italia proveniva per due terzi proprio da Lombardia e Piemonte. Con ben 8 regioni che contavano zero casi. In vista del 3 giugno la decisione dell’esecutivo sarà complessa perché nei fatti dovrà autorizzare il possibile spostamento di decine e decine di migliaia di persone dalla Lombardia e dal Piemonte verso il resto d’Italia. Questo potrebbe essere un rischio sulla carta. Ma non è ancora chiaro se ci saranno distinzioni appunto tra le Regioni e se sarà confermato lo spostamento tra Regioni che si trovano nelle stesse condizioni.

Al momento le riaperture sono state uguali per tutto il territorio nazionale. Nel caso questa sarebbe una novità.

La possibilità per i governatori di intervenire, magari inasprendo le linee guida del governo, resta possibile. Sono soprattutto i governatori del Sud a essere preoccupati e ad annunciare eventuali chiusure delle proprie Regioni impendendo l’arrivo di cittadini da altre Regioni, sopratutto quelle più a rischio.

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