avigan

Avigan. E’ diventato virale, nelle ultime ore, un video postato su Facebook e arrivato dal Giappone, in cui Cristiano Aresu, farmacista romano, sostiene che esista un farmaco salvavita per le persone colpite da Covid-19, il Favipiravir (nome commerciale Avigan) un antinfluenzale che avrebbe la capacità di fermare il coronavirus, se somministrato ai primissimi sintomi.

Per fare chiarezza sul tema è intervenuta l’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco (QUI il comunicato) che ha precisato che “il medicinale non è autorizzato né in Europa, né negli Usa” e che, al momento, “non ci sono prove che ne dimostrino l’efficacia”. Ma ha anche confermato che oggi, lunedì 23 marzo, la commissione si esprimerà in modo più approfondito rispetto alle evidenze disponibili per il medicinale.

Avigan, parte del comunicato dell’Aifa

“Il medicinale non è autorizzato né in Europa, né negli Usa. Ad oggi, non esistono studi clinici pubblicati relativi all’efficacia e alla sicurezza del farmaco nel trattamento della malattia da Covid-19. Sono unicamente noti dati preliminari, disponibili attualmente solo come versione pre-proof (cioè non ancora sottoposti a revisione di esperti), di un piccolo studio non randomizzato, condotto in pazienti con Covid-19 non grave con non più di 7 giorni di insorgenza, in cui il medicinale favipiravir è stato confrontato all’antivirale lopinavir/ritonavir (anch’esso non autorizzato per il trattamento della malattia Covid-19), in aggiunta, in entrambi i casi, a interferone alfa-1b per via aerosol. 

Cos’è Avigan?

Favipiravir, noto anche come T-705, Avigan o Favilavir è un farmaco antivirale sviluppato da Toyama Kagaku Kōgyō che possiede un’attività diretta contro molti virus. Come alcuni altri farmaci antivirali sperimentali (T-1105 e T-1106), è un derivato della pirazinecarbossammide.

Oggi parte la valutazione

Un processo di verifica sul farmaco, comunque sta per partire, come confermato anche dal Presidente di Aifa, Domenico Mantoan. “La commissione tecnico-scientifica di verifica di Aifa partirà con l’analisi e con la definizione del nuovo trial clinico del nuovo Favipiravir, l’antivirale usato in Giappone.

Questo non è dovuto al fatto che è circolato questo video virale, ma Aifa è molto attenta a definire e attivare qualsiasi protocollo terapeutico necessario. In questo momento, quello che ci aiuta è soprattutto trovare farmaci antivirali”, ha spiegato l’esperto.

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Avigan, effetti collaterali

Pericolosità per donne incinte, lattanti e uomini in età fertile, si sospetta anche un possibile nesso causale con deformità nei feti. In questi giorni, tuttavia, Avigan è in fase di sperimentazione per eventuali effetti positivi contro il Coronavirus, proprio da parte della Fujifilm e da due strutture ospedaliere pubbliche, i cui dati sono raccolti e studiati dal National Center for Global Health and Medicine. Ad oggi nessun uso esteso alla popolazione è consentito in Giappone, dunque, e soprattutto non c’e’ nessun dato certo che possa, al momento, indicare il farmaco come soluzione alla pandemia in corso.

Mancano dati sulla reale efficacia

La tesi degli esperti è che, nonostante i dati disponibili sembrino suggerire una potenziale attività di favipiravir, soprattutto per quanto riguarda “la velocità di scomparsa del virus dal sangue e su alcuni aspetti radiologici, mancano dati sulla reale efficacia nell’uso clinico e sulla evoluzione della malattia”. Inoltre, specifica l’Aifa, gli stessi autori dello studio citato segnalano limitazioni “tra titolo virale e prognosi clinica”, che non è stata ben chiarita. Infine, non trattandosi di uno studio clinico controllato, “ci potrebbero essere inevitabili distorsioni di selezione nel reclutamento dei pazienti”, chiarisce l’Agenzia Italiana del Farmaco

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