focolaio salerno

C’è un nuovo focolaio di Coronavirus in Campania. Secondo gli ultimi accertamenti fatti dalla task force regionale ci sono altri comuni dove si sono registrati troppi casi di contagio di Coronavirus. Il primo focolaio registrato nella Regione era nell’avellinese, ad Ariano Irpino. Quattro Comuni campani erano così finiti in quarantena. Sono tutti del Salernitano, nel Vallo di Diano e per l’esattezza Sala Consilina, Polla, Atena Lucana e Caggiano.

In quel caso tutto sarebbe partito dopo il contagio di una donna di Bellizzi Irpino avvenuto nel corso di un ritiro spirituale dei neocatacumenali svoltosi il 28 e 29 febbraio e 1 marzo in un hotel di Atena Lucana.

Campania, nuovo focolaio nel salernitano

Questo il comunicato della task force regionale. “Nella zona a sud di Salerno, nell’area dei quattro Comuni in quarantena, entrerà in azione una task force a supporto delle forze dell’ordine con l’obiettivo di controllare ulteriormente il focolaio che è stato registrato.

Al termine della giornata, sulla base dei dati trasmessi all’Unità di Crisi, che analizza tutte le criticità in tutte le aree della Campania,  sarà verificato se è necessario estendere la quarantena ad altri Comuni.
Intanto dall’analisi del quadro generale si segnala oltre alle criticità già definite, è emerso un altro focolaio nella zona dell’Agro nocerino nei territori dei Comuni di Pagani, S. Egidio Montalbino, Angri. Si invitano tutti i cittadini ad essere rigorosi nell’osservazione delle ordinanze per evitare la quarantena e il blocco totale degli stessi Comuni”.​

Intanto il presidente della Regione solo due giorni fa ha deciso di chiudere anche i cantieri e 550 comuni della Campania, lasciando aperti solo gli uffici essenziali. “La penso diversamente dal governo nazionale, io ritengo che le mezze misure non risolvono il problema e vanno ad aggravare le condizioni dei nostri cittadini. L’Italia si rivela del paese del mezzo mezzo, se non decidiamo una cosa chiara, e del fare finta: non facciamo mai una verifica concreta relative alle ordinanze. Non possiamo dire manteniamo distanza di un metro e poi consentire per due settimane che rimangono aperte bar pub e ci sia la movida”, aveva detto De Luca.

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