coronavirus scuole

Scuole chiuse ancora oltre il 3 aprile. Slitta la riapertura degli istituti scolastici prevista per il 3 aprile. Le misure restrittive necessarie per contenere i contagi di coronavirus non potranno, infatti, che essere prorogati.

Ad anticiparlo è il premier Giuseppe Conte facendo il punto dell’emergenza in un colloquio con il Corriere della Sera.

Gli istituti scolastici sono chiusi in tutto il Paese dallo scorso 9 marzo: studenti e insegnanti avrebbero dovuto ritornare in classe il 3 aprile. Il ritorno a scuola, tuttavia, è stato rimandato e la nuova data probabilmente verrà resa nota nelle prossime ore dal governo.

Conte: “Proroga del blocco totale e scuole chiuse”

“Abbiamo evitato il collasso del sistema, le misure restrittive stanno funzionando”, sottolinea il premier. Conte invita tutti al buon senso e fa sapere che si lavora ad un decreto per lo sblocco di investimenti pubblici per decine di miliardi e a un intervento a tutela delle aziende strategiche italiane.

Il buonsenso dei cittadini è ancora fondamentale in questa fase spiega Conte che chiede di continuare a rispettare le disposizioni delle autorità. E avverte che, seppur al momento non siano in piano nuove restrizioni, il governo è pronto ad approvarle nel caso questo si rivelasse necessario: “Bisogna usare il buonsenso e agire tutti con la massima consapevolezza, le sanzioni penali per chi trasgredisce ci sono e verranno applicate in modo severo e sono d’accordo con quei sindaci che hanno chiuso anche le ville e i parchi, una cosa è fare attività sportiva un’altra è trasformare i luoghi pubblici in punti di assembramento, cosa inammissibile. Al momento non sono previste altre misure restrittive di largo respiro, ma se non saranno rispettati i divieti dovremo agire”.

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Ieri sera a Palazzo Chigi c’è stata una nuova riunione tra Conte e i ministri, alcuni collegati in videoconferenaza. Un incontro per attuare il prima possibile le misure approvate con l’ultimo decreto, il Cura Italia, che ha messo in campo 25 miliardi di euro per affrontare l’emergenza coronavirus.

Il supporto degli scienziati nelle decisioni

Conte sottolinea anche come il governo nel prendere le decisioni, dalla chiusura delle scuole al lockdown totale del Paese, abbia sempre considerato “determinante il parere degli scienziati, i migliori sul mercato e di cui ci stiamo avvalendo, visto che non rincorriamo i sondaggi ma abbiamo in qualche modo, doverosamente, ceduto il passo alla comunità scientifica, che in alcuni momenti della storia può anche guidare le decisioni politiche” ha spiegato il premier.

Nuovo decreto economico

Un altro decreto potrebbe presto arrivare, una nuova iniezione di liquidità nel Paese per sostenere l’economia messa in ginocchio dalla pandemia. “Ci stiamo lavorando giorno e notte nonostante l’emergenza. Sarà un’opera di sblocco di investimenti pubblici mai vista prima, per alcune decine di miliardi di euro, basti pensare a quello che hanno al momento bloccato due stazioni appaltanti come Anas e Rfi, non so dire al momento se saranno 50 o 70 o 100 miliardi di euro. Ma di sicuro sarà il più grande provvedimento degli ultimi decenni in termini di semplificazione delle procedure e degli investimenti. Una cosa che nessuno ha mai realizzato prima e di cui l’Italia ha un bisogno quasi disperato, oggi più che mai per immaginare almeno una ripresa robusta dopo la crisi da coronavirus, e per trasformare questa crisi in una virtù”.

“Sarà la migliore reazione possibile che potremo dare ai mercati. Sarà un’accelerazione mai vista prima negli investimenti pubblici, un provvedimento molto forte su cui spero ci sarà la larga convergenza di tutte le forze politiche”, anticipa Conte.

 

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