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Il 18 marzo potrebbe arrivare in Italia il picco dei contagi da coronavirus in Italia. Da quel punto in poi, inizierebbe la discesa. Sono le stime elaborate dal Governo e contenute nel terzo decreto sull’emergenza Covid-19.

Coronavirus in Italia, la settimana del picco

Il grafico realizzato dal comitato scientifico mostra l’andamento del contagio nel nostro Paese da qui ai prossimi giorni. Sarebbero gli effetti prodotti dopo una settimana dalle misure di contenimento adottate dal Governo. A fine marzo si stimano 92mila contagi complessivi in Italia, secondo un modello di sviluppo dell’epidemia analogo a quello cinese. «Si considera un raddoppio dei contagi in circa 3 giorni fino a metà marzo – si legge nel documento governativo – e successivamente un graduale calo dovuto alle misure di contenimento varate dal Governo. Questo andamento porterebbe ad un numero di soggetti contagiati complessivi pari a circa 92mila».

Quarantena fiduciaria

Sempre sulla base della relazione tecnica, il Governo prevede che per ogni contagio vengano messe in quarantena quattro persone con sorveglianza attiva o in permanenza domiciliare fiduciaria. Da qui la stima complessiva di 390mila persone in quarantena. Il decreto pubblica anche un grafico dal quale si vede come il boom dei contagi avverrà dopo metà marzo quando i nuovi casi al giorno si dovrebbero aggirare sui 4mila positivi in più al giorno. Dopo il picco del contagio da coronavirus, in Italia la “discesa” dei contagiati comincierà il 18 marzo per arrivare alla fine della diffusione dei contagi verso fine aprile. Ovviamente, il modello è contemplato tenendo conto dell’efficacia delle misure di contenimento e prevenzione e dell’atteggiamento corretto e responsabile di tutti i cittadini.

Timore boom di contagi al centrosud

In particolare, a stravolgere le proiezioni governative sul picco dei contagi in Italia c’è il timore – più che fondato – di un incremento degli infetti al Sud. Il flusso anomalo di persone dalle regioni del Nord al Mezzogiorno in questi giorni, in particolare verso la Puglia e la Sicilia, potrebbe allargare la diffusione dell’epidemia alle regioni meridionali. “E’ verosimile aspettarci casi in questo weekend, in parte come effetto dei comportamenti assunti lo scorso fine settimana. L’incubazione è tra 4 e 7 giorni. Abbiamo visto folle assembrate al mare o in stazioni sciistiche o in mega aperitivi, luoghi dove probabilmente il virus ha circolato. Una parte di quelle persone nei prossimi giorni probabilmente mostrerà una sintomatologia. Speriamo di essere smentiti dai fatti” ha spiegato il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro.

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