Sono saliti a 13 i contagi in Campania. Lo ha annunciato il governatore Vincenzo De Luca durante la conferenza stampa che si è tenuta stamane alle 11.

Tredici casi in Campania, nove solo a Napoli

“Alle 23 di ieri erano 11 i casi positivi, attualmente abbiamo 13 casi conclamati, non tutti certificati dall’Istituto Superiore di Sanità, ma sono risultati positivi al Cotugno. Sono nove a Napoli, due a Caserta e Mondragone e uno a Vallo della Lucania. Un altro nella provincia di Benevento. La priorità adesso è contenere il contagio”, ha detto il presidente della Regione Campania.

Sul caso dell’avvocato napoletano risultato positivo al Coronavirus, De Luca ha spiegato: “A Napoli abbiamo avuto il caso di un professionista, il quale è stato in movimento per una settimana. La persona è rientrata in aereo il 21 febbraio, ha svolto vita sociale ed ha frequentato lo studio legale per altri 4 giorni. Il 26 febbraio ha accusato forti disturbi e si è recato al Cotugno”.

Pur non avendo sintomi previsti dal protocollo – prosegue il governatore De Luca – ha avuto il tampone e gli esisti del test gli sono stati comunicati a casa. Da questo paziente derivano credono sei o otto contagio, tutti colleghi dello studio, che hanno partecipato a udienze in Tribunale. Questo è l’esempio di come si diffonde il contagio. Ed è anche la realtà più rilevante che registriamo a Napoli”.

Scuole, per De Luca vanno riaperte

Il Presidente della Regione Campania si è poi rivolto ai sindaci delle province campane, chiedendo loro maggior senso di responsabilità quando si adottano provvedimenti.

“Parliamoci con chiarezza, è un ragionamento che faccio per i sindaci che possono adottare due comportamenti. Quello opportunistico e bloccare tutto e non avere responsabilità. Oppure sentirsi parte dello Stato e adottare provvedimenti seguendo la scienza e non far morire l’economia del nostro Paese. La salute prima di tutto ma quando abbiamo gli elementi utili è giusto non bloccare l’economia. Non possiamo tenere per esempio le scuole chiuse per mesi in zone dove non c’è un’emergenza. Questo prima o poi rischia di produrre un altro danno enorme e pesante sulla formazione di migliaia di studenti che rischiano di perdere un anno scolastico”, ha concluso De Luca.

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