reddito di cittadinanza mano arancione

Reddito di cittadinanza. Da ieri, 27 febbraio 2020 sono iniziati i pagamenti del mese di febbraio. Le ricariche sui conti dei beneficiari terminerrano entro e non oltre il giorno 29 febbraio. Tuttavia non per tutti è stato così. In molti, infatti, non hanno ancora ricevuto il reddito di cittadinanza e nel cercare di capire il motivo si sono imbattuti in un simbolo dal significato poco chiaro.

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Nell’area privata del sito Inps dove è possibile verificare lo stato della domanda, infatti, è comparsa una mano arancione nella parte relativa a requisiti economici ed esito della sintesi.

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Reddito di cittadinanza: cosa significa la mano arancione?

Come prima cosa ricordiamo che per continuare a ricevere il reddito di cittadinanza anche a febbraio (e nei mesi successivi fino alla scadenza naturale del beneficio) è necessario aver provveduto al rinnovo dell’ISEE.

Con l’Indicatore di Scala di Equivalenza, infatti, il beneficiario del reddito di cittadinanza dimostra di essere ancora in possesso dei requisiti economici per beneficiare del contributo. E visto che ogni mese il reddito di cittadinanza viene riconosciuto in base ai requisiti accertati nel mese precedente, ecco che per febbraio era assolutamente necessario rinnovare l’ISEE.

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La spiegazione è indicata nell’area dove verificare lo stato della domanda. Infatti, troverete molto probabilmente o una mano di colore rosso, o un’altra di colore arancione, nella colonna dei requisiti economici e dell’esito di sintesi.

Reddito di cittadinanza, i simboli

Nel caso in cui ci fosse una mano di colore rosso vorrebbe dire che il reddito di cittadinanza è ormai decaduto. Meno negativa la mano arancione, la quale comunque è dimostrazione di un problema: si tratta, infatti, di un simbolo volto ad indicare una situazione sospesa. Le motivazioni che si celano dietro alla mano arancione potrebbero essere diverse, ma la più frequente è quella di un ISEE difforme.

La mano arancione potrebbe anche significare che l’ISEE è stato presentato oltre il termine indicato (il 31 gennaio 2020) e che al momento l’Inps non ha ancora provveduto alla verifica dei requisiti. In tal caso, quindi, non resta che avere un po’ di pazienza, in quanto dovrebbe trattarsi solamente di un piccolo ritardo nel pagamento della mensilità.

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